Franco: Pnrr, un’occasione per dare fiducia all’Europa
Un «pacchetto di investimenti di dimensioni senza precedenti» con «il raddoppio del volume di investimenti fissi effettuati dalle Pubbliche amministrazioni italiane», dice il ministro dell’Economia Daniele Franco mentre ricorda i miliardi assegnati all’Italia dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: 222 in 5 anni, di cui 191,5 dall’Europa e 30 aggiunti nel Fondo complementare. Come a dire: ora non ci sono più scuse. «Per circa un quarto di secolo siamo cresciuti meno degli altri Paesi — spiega il ministro ai 500 nuovi funzionari assunti nella Pubblica amministrazione proprio per l’attuazione del Pnrr —, e questa cosa ha determinato anche l’emigrazione di molti giovani in cerca di prospettive migliori in altri Paesi», ma con il Pnrr, «abbiamo un duplice obiettivo: far riprendere l’economia del nostro Paese e far sì che cresca stabilmente di più». Non solo. «L’esito
Il settore pubblico
Brunetta: in tre mesi una selezione seria per i 500 funzionari del Recovery
del piano sarà decisivo, se il progetto Next Generation Europe avrà successo, è probabile che questi strumenti possano diventare normali». All’Italia, dice, «si chiede di riprendere a crescere, creare occupazione, diventare un Paese innovativo: se accadrà, darà fiducia all’Europa, anche sulla capacità di strumenti innovativi per contribuire alla dinamica delle nostre economie».
I 500 neo funzionari dovranno seguire un corso di formazione a cura della Ragioneria dello Stato per poi andare nelle varie amministrazioni centrali, a partire dal Mef. «Questa è l’Italia che sta cambiando — dice il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, anche lui presente al saluto ai nuovi funzionari — : siete il primo esempio del cambiamento in corso, in tre mesi abbiamo realizzato una selezione molto seria, prima servivano da 4 a 6 anni». Ma la «digitalizzazione richiede anche il capitale umano: voi — dice Brunetta —, persone preparate e motivate in un ambiente regolativo efficiente». Nel 2021 sono stati sbloccati concorsi ordinari per quasi 50 mila posti, tra tempo determinato e indeterminato e sul portale «inPa» sono già 7 milioni i profili caricati.