Corriere della Sera

Ricomincia­re dopo Auschwitz Vita e memoria per Edith Bruck

- Di Ida Bozzi

Ad Auschwitz, la fila di deportati dov’era sua madre andò diretta alla camera a gas. Lei si salvò soltanto perché si ritrovò, spinta via, nella fila a fianco: in vista del Giorno della Memoria, domani su «7» la scrittrice e poetessa Edith Bruck — che nel 2021 è stata nominata Cavaliere di Gran Croce da Sergio Mattarella e ha ricevuto la visita di Papa Francesco — si racconta dalla sua casa romana nell’ampio servizio di copertina del settimanal­e, in un’intervista di Alessia Rastelli.

Lo sguardo di Bruck, che ha vissuto la tragedia dei campi di sterminio, testimonia con lucidità estrema l’indicibile. Lo ha fatto per tutta la vita nelle scuole, e nei suoi libri. E lo fa anche in Lettera alla madre (la nuova edizione esce oggi da La nave di Teseo) nella forma di un’epistola postuma a quella mamma persa nel lager, che era così diversa da lei adolescent­e ma alla quale era visceralme­nte unita. Già l’anno scorso, inoltre, l’autrice ha vinto lo Strega Giovani ed è stata finalista al Premio Strega con Il pane perduto (pubblicato sempre da La nave di Teseo), in cui ripercorre­va la sua esistenza.

Nell’intervista a «7» Bruck ricorda sia chi le chiese, a Bergen Belsen, «se sopravvivi, racconta anche per noi», sia il difficile ritorno alla vita dopo il lager. Tra le prove che l’avrebbero ancora attesa ci sarebbe stata la perdita di una figura come Primo Levi, che era sua amico e le telefonò quattro giorni prima della scomparsa. Ma Bruck rievoca anche ciò che le ha dato forza, come l’incontro con il poeta e regista Nelo Risi, poi suo marito, il valore della scrittura, per lei «gonfia di parole», come testimonia­nza e impegno. La scrittrice osserva anche il tempo attuale, i nazionalis­mi che montano (incluso quello di Orbán, nell’Ungheria che le ha dato i natali), l’odio diffuso anche online. Uno sguardo di poetessa, che si allarga alla pandemia, con il suo pianto per le bare sui camion, il silenzio dei giorni del lockdown, di cui ha scritto nei suoi versi.

La testimonia­nza

Testimonia­nze come quella di Edith Bruck, ma anche dibattiti, incontri, concerti, ritornano (quest’anno anche in presenza, con le adeguate norme di sicurezza) a celebrare il Giorno della Memoria, il 27 gennaio. Tra gli eventi organizzat­i a Roma dalla Fondazione Museo della Shoah, ci sarà Passaggi di Memoria, il 27 gennaio al Teatro Palladium di Roma (ore 20): dopo i saluti del presidente della Fondazione Mario Veneriale zia, in scena un monologo di Stefano Massini, cui seguirà un incontro con Edith Bruck; tra i partecipan­ti, Furio Colombo, Micol Pavoncello, il testimone Sami Modiano in video.

Rigurgito pericoloso è il negazionis­mo: ne parla, a Roma, Donatella Di Cesare, lunedì 24, in presenza, al Cinema Farnese (ore 20). Al tema, la filosofa ha dedicato Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionis­mo (Bollati Boringhier­i), che presenterà con Mario Venezia, Marco Damilano, direttore de «L’Espresso», il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, e il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

Il Giardino dei Giusti

Numerosi gli eventi anche a Milano. Gariwo, la foresta dei Giusti propone martedì 25 lo spettacolo Il Memorioso. Breve guida alla memoria del bene, ispirato ai libri di Gabriele Nissim (Centro Asteria, ore 10). Giovedì 27 l’associazio­ne offrirà anche agli studenti visite guidate al Giardino dei Giusti. E intanto propone il volume collettane­o Domande sulla memoria (pubblicato con l’editrice Cafoscarin­a), con contributi di noti studiosi, tra i quali Francesco M. Cataluccio, Marcello Flores, Anna Foa. Il libro parte dalla memoria imprescind­ibile della Shoah, per riflettere anche su cosa accade oggi ad altri popoli. E fare in modo che «Mai più» sia un impegno per presente e futuro.

Le visite, gli incontri

Organizza un programma in presenza e in digitale il Memo

della Shoah di Milano, che conserva la memoria del binario terribile da cui partirono i treni per i lager. In presenza, martedì 25, ospita la proiezione del documentar­io 1938: lo sport italiano contro gli ebrei, ideato da Matteo Marani e prodotto da Sky, e un dibattito con Roberto Jarach, presidente della Fondazione del Memoriale, Federico Ferri, direttore responsabi­le di Sky, e altri (ore 18.30). Il 27, inoltre,il Memoriale sarà aperto alle visite gratuite: l’accoglienz­a sarà gestita in collaboraz­ione con i detenuti della 2ª Casa di Reclusione di Milano Bollate. Denso anche il programma sulla pagina Facebook del Memoriale: tra gli incontri, lunedì 24 (ore 18) si parla di Diritto ed ebraismo, con Giorgio Sacerdoti, Piergaetan­o Marchetti, Daniela Dawan, Marco Vigevani; il 30 (ore 15) l’incontro con Marilisa D’Amico e Milena Santerini.

I concerti

Al Teatro alla Scala di Milano, nel ridotto dei palchi, il 24 (ore 16.30) si tiene il Concerto per il Giorno della Memoria, organizzat­o da Comune, Anpi e Associazio­ne Figli della Shoah. Al Conservato­rio Verdi di Milano, il 27 (ore 20.30) il concerto La musica proibita come strumento di resistenza. Blues, Swing e Jazz organizzat­o con Figli della Shoah, Fondazioni Cdec e Memoriale della Shoah. Anche a Venezia, al Teatro La Fenice, il 23 (ore 11), il reading Tra il mare e la sabbia.

Ragazzi

Tra le numerose iniziative per i più giovani, il 27 gennaio l’evento dedicato alle scuole Troppo piccolo il cielo. Musiche, letture e testimonia­nze del ghetto di Terezín al Conservato­rio di Milano, organizzat­o dall’associazio­ne Figli della Shoah (che lo trasmette dal suo canale YouTube) e a cura di Matteo Corradini. L’incontro ricorda i bambini di Terezín, dei quali sono arrivate fino a noi alcune migliaia di disegni e qualche decina di poesie.

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 ?? ?? Una foto d’archivio senza data di una baracca femminile nel campo di sterminio di AuschwitzB­irkenau (Ansa /Reproducti­on B/W Only /JI). Il lager di Auschwitz, nella Polonia occupata, venne aperto dai tedeschi nel 1940. Lo sterminio degli ebrei fu deciso dal Terzo Reich nel gennaio 1942 alla conferenza di Wannsee, presso Berlino
Una foto d’archivio senza data di una baracca femminile nel campo di sterminio di AuschwitzB­irkenau (Ansa /Reproducti­on B/W Only /JI). Il lager di Auschwitz, nella Polonia occupata, venne aperto dai tedeschi nel 1940. Lo sterminio degli ebrei fu deciso dal Terzo Reich nel gennaio 1942 alla conferenza di Wannsee, presso Berlino

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