Corriere della Sera

Sensi, gol e ciao

Entra, segna e saluta l’Inter: passa alla Samp L’Empoli sfiora l’impresa, cede ai supplement­ari Inzaghi esagera col turn over, ma si qualifica

- Guido De Carolis

MILANO L’Inter evita lo schianto a un metro dal muro, approda ai quarti, ma soffre in modo tremendo contro l’Empoli che la trascina fino ai supplement­ari e cede dopo aver sfiorato l’impresa. La presunzion­e è il peggiore dei vizi nel calcio, gioco democratic­o che finisce per punire chi sottovalut­a l’avversario.

L’Inter vera è in panchina, in campo non basta quella di riserva, con due titolari (Dumfries e Lautaro) per masticare l’Empoli e farlo fuori dalla Coppa Italia. I nerazzurri passano ai quarti, dove aspettano la vincente di Roma-Lecce, ma snobbano l’impegno e faticano ad avanzare, dopo aver rischiato di uscire. A Inzaghi per risolvere la partita prima vinta e poi riaperta per troppa leggerezza, serve l’artiglieri­a pesante, lasciata a riposare in partenza. L’Empoli è una signora squadra, non è fortunata ma organizzat­a sì e mette alla frusta i campioni d’Italia.

Il Tucu, appena rientrato, si infortuna dopo 3 minuti. Esce toccandosi la coscia sinistra, oggi gli esami chiarirann­o quanto è grave: si teme uno stop non di breve durata.

Il re di coppe è sempre il Niño Maravilla. Come contro la Juve, Sanchez si alza dalla panchina, entra e infila il vantaggio di testa. Il massiccio turnover di Inzaghi doveva permettere di rifiatare alla squadra, apparsa stanca a Bergamo con l’Atalanta, finisce invece per trascinarl­a in una battaglia dispendios­a.

Con l’Empoli dei miracoli l’Inter mette in mostra il suo lato B, il peggiore. Splende solo Dumfries: suo il cross per la testa di Sanchez, puntuale nell’infilare. Lo svantaggio non squaglia l’Empoli. L’Inter ha il demerito di non chiudere la partita quando dovrebbe,

Lautaro giocherell­a e fallisce il raddoppio, il portiere ospite Furlan fa il resto.

L’Empoli non si scoraggia, Andreazzol­i rimodella la squadra con tre cambi a inizio ripresa. I toscani prendono campo, l’Inter arretra, è svogliata, ma la difesa di riserva lascia buchi paurosi. Scherza scherza, l’Empoli finisce per pareggiare con Bajrami. Inzaghi capisce l’aria, prova a raddrizzar­e il match con Calha, Barella e Perisic. Nulla cambia, se non che l’arbitro Sacchi (tra i peggiori) fischia un rigore che non c’è per fallo di mano di Dumfries. La Var cancella. L’Inter non capisce il pericolo e si fa male. Cutrone prende la mira, centra la faccia bassa della traversa, palla sulla schiena di Radu e 2-1 per l’Empoli. Nulla di casuale, perché gli ospiti sembrano il Barcellona dei bei tempi, l’Inter una squadra in preda al panico. Dal baratro, la salva al 91’ il senatore Ranocchia, con un gol in mezza rovesciata.

Nei supplement­ari Inzaghi si gioca la carta Sensi. Il centrocamp­ista oggi sosterrà le visite mediche con la Samp, ma si congeda con un regalo, la rete della qualificaz­ione, segnata a quasi due anni e mezzo di distanza dall’ultimo gol. L’Inter passa, ma è in riserva.

 ?? (Ansa) ?? Dono d’addio Il gol con cui Stefano Sensi regala la vittoria all’Inter contro l’Empoli ai supplement­ari: il centrocamp­ista è in partenza, sta per trasferirs­i alla Samp
(Ansa) Dono d’addio Il gol con cui Stefano Sensi regala la vittoria all’Inter contro l’Empoli ai supplement­ari: il centrocamp­ista è in partenza, sta per trasferirs­i alla Samp

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