Sensi, gol e ciao
Entra, segna e saluta l’Inter: passa alla Samp L’Empoli sfiora l’impresa, cede ai supplementari Inzaghi esagera col turn over, ma si qualifica
MILANO L’Inter evita lo schianto a un metro dal muro, approda ai quarti, ma soffre in modo tremendo contro l’Empoli che la trascina fino ai supplementari e cede dopo aver sfiorato l’impresa. La presunzione è il peggiore dei vizi nel calcio, gioco democratico che finisce per punire chi sottovaluta l’avversario.
L’Inter vera è in panchina, in campo non basta quella di riserva, con due titolari (Dumfries e Lautaro) per masticare l’Empoli e farlo fuori dalla Coppa Italia. I nerazzurri passano ai quarti, dove aspettano la vincente di Roma-Lecce, ma snobbano l’impegno e faticano ad avanzare, dopo aver rischiato di uscire. A Inzaghi per risolvere la partita prima vinta e poi riaperta per troppa leggerezza, serve l’artiglieria pesante, lasciata a riposare in partenza. L’Empoli è una signora squadra, non è fortunata ma organizzata sì e mette alla frusta i campioni d’Italia.
Il Tucu, appena rientrato, si infortuna dopo 3 minuti. Esce toccandosi la coscia sinistra, oggi gli esami chiariranno quanto è grave: si teme uno stop non di breve durata.
Il re di coppe è sempre il Niño Maravilla. Come contro la Juve, Sanchez si alza dalla panchina, entra e infila il vantaggio di testa. Il massiccio turnover di Inzaghi doveva permettere di rifiatare alla squadra, apparsa stanca a Bergamo con l’Atalanta, finisce invece per trascinarla in una battaglia dispendiosa.
Con l’Empoli dei miracoli l’Inter mette in mostra il suo lato B, il peggiore. Splende solo Dumfries: suo il cross per la testa di Sanchez, puntuale nell’infilare. Lo svantaggio non squaglia l’Empoli. L’Inter ha il demerito di non chiudere la partita quando dovrebbe,
Lautaro giocherella e fallisce il raddoppio, il portiere ospite Furlan fa il resto.
L’Empoli non si scoraggia, Andreazzoli rimodella la squadra con tre cambi a inizio ripresa. I toscani prendono campo, l’Inter arretra, è svogliata, ma la difesa di riserva lascia buchi paurosi. Scherza scherza, l’Empoli finisce per pareggiare con Bajrami. Inzaghi capisce l’aria, prova a raddrizzare il match con Calha, Barella e Perisic. Nulla cambia, se non che l’arbitro Sacchi (tra i peggiori) fischia un rigore che non c’è per fallo di mano di Dumfries. La Var cancella. L’Inter non capisce il pericolo e si fa male. Cutrone prende la mira, centra la faccia bassa della traversa, palla sulla schiena di Radu e 2-1 per l’Empoli. Nulla di casuale, perché gli ospiti sembrano il Barcellona dei bei tempi, l’Inter una squadra in preda al panico. Dal baratro, la salva al 91’ il senatore Ranocchia, con un gol in mezza rovesciata.
Nei supplementari Inzaghi si gioca la carta Sensi. Il centrocampista oggi sosterrà le visite mediche con la Samp, ma si congeda con un regalo, la rete della qualificazione, segnata a quasi due anni e mezzo di distanza dall’ultimo gol. L’Inter passa, ma è in riserva.