Le scelte inclusive rafforzano le sue chance
Giovane, già prima donna presidente della Corte costituzionale, dove è stata compagna di banco di Sergio Mattarella, Guardasigilli del governo Draghi, la riforma del processo penale nel carniere insieme a un primo passo per l’estradizione dei brigatisti rossi dalla Francia, a lungo anche da altri inseguita. Marta Cartabia, al borsino sempre insidioso di Palazzo Chigi, viene data tra i favoriti. Sarebbe la prima volta, in Italia, di una donna capo del governo. Lontana dalle dinamiche dei partiti, ha saputo però mantenere un comportamento inclusivo. Tanto da non essere più apertamente osteggiata almeno da una buona fetta dei Cinque stelle, che mal avevano digerito il suo cambio di passo sulla Giustizia dopo aver preso il posto di Alfonso Bonafede. Segnali piccoli e grandi fanno sì che Marta Cartabia sia in partita. Anche se, con i leader politici in fibrillazione, ogni giorno che ci separa dal nuovo governo si misura in anni luce.