La svolta, in cella la donna che aveva trovato Gigi Bici «Chiese soldi alla famiglia»
Pavia, il gip: tentata estorsione e contribuì a nascondere il corpo
PAVIA Secondo gli inquirenti è stata proprio Barbara Pasetti, la fisioterapista 44enne che trovò il cadavere di Gigi Bici fuori dalla sua villa di Calignano, frazione di Cura Carpignano nel Pavese, a chiedere il riscatto ai famigliari del commerciante di biciclette. La donna, che aveva spergiurato di non conoscere quell’uomo e di essere finita per caso al centro di una vicenda che le stava rovinando la vita, è stata arrestata nel pomeriggio di ieri dagli uomini della Squadra mobile di Pavia. L’accusa è di tentata estorsione. Per l’omicidio non risultano ancora indagati.
Una svolta nel giallo, che resta ancora molto intricato, sulla morte di Luigi Criscuolo, il sessantenne sparito da casa lo scorso 8 novembre, il cui cadavere era stato ritrovato proprio all’esterno della villa di campagna della Pasetti lunedì 20 dicembre quando, così aveva riferito lei un mese fa agli investigatori, il figlio di 8 anni si era accorto della presenza di «uno zombie» sotto un cumulo di sterpaglie, non lontano dal loro cancello.
Ieri mattina all’alba carabinieri, polizia, e Vigili del fuoco in forze hanno perquisito a lungo l’abitazione della dontrovamento. na in cerca di elementi utili alle indagini.
Nel punto in cui venne scaricato il corpo di Criscuolo, una squadra di consulenti botanici si è occupata di analizzare le tracce nel terreno, transennato dal giorno del riGli uomini della Scientifica con l’ausilio dei cani molecolari hanno lavorato per ore controllando in ogni stanza e archiviando materiale. Poi hanno posto i sigilli alla villa, mentre Barbara Pasetti e il suo ex marito venivano accompagnati
in Questura per essere interrogati.
Nel primo pomeriggio, dopo aver risposto alle domande degli inquirenti, la fisioterapista pavese ha fatto ritorno a casa, ha preso alcuni effetti personali, due borsoni, ed è stata condotta nel carcere femminile Piccolini di Vigevano. La donna, si legge nella nota firmata dal procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, avrebbe fornito un contributo all’occultamento della salma di Gigi Bici, e cercato di trarre profitto dalla custodia del cadavere nei pressi della propria abitazione.
A fine novembre scorso erano emersi elementi rilevanti nelle indagini della Squadra mobile, su cui vigeva il massimo riserbo. Ai familiari di Gigi Bici era arrivata una prima richiesta estorsiva: 390 mila euro in cambio della liberazione di Criscuolo, tenuto in ostaggio. A quella ne erano seguite altre, secondo gli investigatori tutte riconducibili alla Pasetti. Sono ancora molti però i nodi da sciogliere sulla morte di Criscuolo: la Procura ha aperto un fascicolo con le ipotesi di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Prima di tutto vanno individuati gli esecutori materiali, chi ha ucciso Gigi Bici massacrandolo di botte e sparandogli al volto. E quella lettera in italiano «forzatamente sgrammaticato» che Barbara Pasetti disse di aver trovato nella cassetta della posta — forse per depistare gli investigatori — era stata scritta davvero da assassini di origini slave? Nella missiva si racconta che a Criscuolo era stato affidato il bottino di una rapina messa a segno anni fa in Oltrepò Pavese (300 mila euro tra contanti e gioielli), che l’uomo non avrebbe restituito all’appuntamento dell’8 novembre a Calignano. Anche il ritrovamento del cadavere è stata una messinscena? Sono solo alcuni degli interrogativi ancora senza risposte.