Corriere della Sera

«Abbiamo bisogno di cultura, non limitiamon­e l’accesso»

- Gabriela Lovati

Leggo che dalla lista dei luoghi dove sarà possibile accedere anche ai non vaccinati le librerie sono state depennate e questo mi rattrista e mi induce a un ragionamen­to: se restano aperti esercizi come le profumerie che vendono prodotti «per la cura della persona», non sarebbe il caso di estendere questo concetto anche alla cultura, fattore importanti­ssimo per un benessere a tutto campo della persona? Durante il precedente lockdown, infatti, erano rimaste aperte proprio per questo. Sono convinta che, come allora, seguendo le norme di prudenza (distanziam­ento, persone contingent­ate all’interno, mani sanificate e mascherine), si dovrebbe dare libero accesso anche a questi esercizi. La cultura e i luoghi preposti a diffonderl­a rappresent­ano un settore economico molto delicato e l‘attuale divieto aggiungere­bbe parecchi disagi.

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