«Abbiamo bisogno di cultura, non limitiamone l’accesso»
Leggo che dalla lista dei luoghi dove sarà possibile accedere anche ai non vaccinati le librerie sono state depennate e questo mi rattrista e mi induce a un ragionamento: se restano aperti esercizi come le profumerie che vendono prodotti «per la cura della persona», non sarebbe il caso di estendere questo concetto anche alla cultura, fattore importantissimo per un benessere a tutto campo della persona? Durante il precedente lockdown, infatti, erano rimaste aperte proprio per questo. Sono convinta che, come allora, seguendo le norme di prudenza (distanziamento, persone contingentate all’interno, mani sanificate e mascherine), si dovrebbe dare libero accesso anche a questi esercizi. La cultura e i luoghi preposti a diffonderla rappresentano un settore economico molto delicato e l‘attuale divieto aggiungerebbe parecchi disagi.