Bollette e ristori, il pressing sul Tesoro per i fondi
Draghi incontra Bonomi. Verso un intervento di 4 miliardi per famiglie e imprese
La discussione sulle nuove misure necessarie a contenere i rincari delle bollette di gas e luce è proseguita per buona parte della giornata di ieri. Una lunga riunione tecnica a Palazzo Chigi è servita a individuare le soluzioni da inserire nel provvedimento, da giorni richiesto sia dalle forze di maggioranza sia dal mondo delle imprese e delle attività produttive. Non a caso il consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto varare il nuovo decreto Ristori e il pacchetto di misure per mitigare il caro bollette è slittato a oggi. La difficoltà di reperire le risorse senza ricorrere a uno scostamento di bilancio è stato il principale ostacolo. Le indicazioni arrivate dei ministri Giorgetti, Franco e Cingolani, le valutazioni dei tecnici e le sollecitazioni politiche sono confluite in un pacchetto di interventi che dovrebbe garantire circa 4 miliardi di euro. Risorse che andrebbero così ad aggiungersi ai 3,8 miliardi già stanziati nella legge di Bilancio. Per disporre di ulteriori 4 miliardi il governo farà ricorso agli incassi delle aste per le emissioni di Co2, che valgono circa 1,5 miliardi, mentre circa 2,5 miliardi verrebbero recuperati dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema. Esclusi per ora interventi come la tassazione degli extra profitti delle imprese energetiche, l’utilizzo delle riserve strategiche di gas, l’aumento della produzionale nazionale di gas, la riduzione degli incentivi sul fotovoltaico, misure che, invece, potrebbero essere adottate nei prossimi mesi se i prezzi dei beni energetici continueranno ad aumentare. Uno scenario (probabile) discusso ieri dal premier Mario Draghi nell’incontro con il presidente di Confindustria, Giuseppe Bonomi, che è tornato a chiedere interventi strutturali e urgenti al governo. Una sollecitazione arrivata anche da Andrea Cafà, presidente di Cifa Italia. «Servono politiche energetiche che accrescano la capacità di sfruttamento delle fonti interne di energia».
Questa mattina è, intanto, fissata una cabina di regia tra il premier e i capi delegazione della maggioranza in vista del consiglio dei Ministri che, oltre al tema bollette, si appresta a varare il decreto Ristori ter con misure per circa 1,3 miliardi. Tra gli interventi figura la proposta del ministro Giorgetti per un fondo da 360 milioni destinato al rilancio del commercio al dettaglio. Previsti anche contributi a fondo perduto per le imprese con ricavi sotto i 2 milioni nel 2019 e un calo di fatturato nel 2021 di almeno il 30% rispetto al 2019. Nel decreto ci sono inoltre 200 milioni per il trasporto pubblico locale, 230 milioni per il fondo turismo e ulteriori 128 milioni sotto forma di credito di imposta per agenzie di viaggio e tour operator. Fondi anche per librerie, cinema, teatri, sport e discoteche.