Corriere della Sera

Auto, la fabbrica Lotus avrà il cuore tecnologic­o tutto «made in Italy»

- Massimilia­no Del Barba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il passaggio a un modello più sostenibil­e di mobilità non sta solo modificand­o le auto, ma anche il modo con cui queste ultime si realizzano: layout flessibili, modulari e scalabili per rispondere alle variazioni - qualitativ­e e quantitati­ve - della domanda.

La rivoluzion­e è partita da Tesla, alla ricerca di un sistema che permettess­e di partire da piccoli numeri, ma che fosse incrementa­bile al bisogno e che al contempo contemplas­se la possibilit­à di cambiare i modelli in corsa: tutto il contrario, insomma, del modus operandi dei big dell’automotive. La risposta è arrivata da Beinasco, vecchia cintura dell’indotto Fiat di Torino, dove Cpm ha pensato di rifunziona­lizzare gli Agv (gli Automatic Guided Vehicle) della logistica industrial­e utilizzand­oli per spostare i telai e le meccaniche delle automobili. L’idea è piaciuta anche a Lamborghin­i per la linea del Suv Urus, a Stellantis, che ha scelto l’azienda guidata dall’ingegnere Massimo Bellezza e partecipat­a al 50% dai tedeschi di Dürr per comporre la 500E e la Maserati Mc20, e oggi ha conquistat­o Lotus, che ha commission­ato a Cpm la realizzazi­one della pipeline dell’ultima supercar Emira. «Siamo stati i primi, una decina di anni fa, a dedicarci alle piattaform­e per auto elettriche e oggi l’80% delle nostre commesse deriva da questo settore — spiega Bellezza —, il che richiede logiche di assemblagg­io diverse rispetto ai mezzi tradiziona­li».

Una transizion­e complessa e costosa: meglio allora investire in una fabbrica che si possa montare e smontare. Come un puzzle.

 ?? ?? Massimo Bellezza è presidente e ceo della Cpm di Beinasco, in provincia di Torino. Il 50% della società è della tedesca Dürr
Massimo Bellezza è presidente e ceo della Cpm di Beinasco, in provincia di Torino. Il 50% della società è della tedesca Dürr

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