M5S, accuse a Fraccaro: tratta con la Lega
L’ex sottosegretario: «Veleni nel Movimento. Non voterò mai Draghi». L’ira di Conte ma Salvini nega
MILANO Monta un caso Fraccaro all’interno dei Cinque Stelle. L’ex sottosegretario di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi è finito nel mirino del leader (e di diversi parlamentari) per aver tentato di trattare un pacchetto di voti del Movimento — una trentina, si vocifera — con Matteo Salvini. Il candidato al Colle proposto? L’ex ministro Giulio Tremonti. A inizio settimana Fraccaro è stato sorpreso con il segretario del Carroccio. Fonti rivelano poi ai pentastellati il motivo dell’incontro e Conte va su tutte le furie. Ne parla durante la cabina di regia di mercoledì. Nel mirino finiscono anche Dalila Nesci e Carlo Sibilia,
esponenti di governo e di una corrente in teoria nata proprio per sostenere Conte. I tre smentiscono all’unisono le ricostruzioni. «Ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il presidente Conte — si è difeso Fraccaro— .Sta montando un clima preoccupante e velenoso. Perciò, vorrei sgombrare il campo da ogni dubbio: non voterò mai Draghi». Nesci ribadisce: «Siamo compatti intorno a Conte, ogni altra insinuazione è falsa». Anche Salvini dice la sua: «I retroscena sull’incontro fra me e Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane. Abbiamo scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri e voti. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto».
Nel Movimento, però, esplode la rabbia. C’è chi ipotizza una sospensione dal gruppo «per dare un segnale forte» in vista dell’elezione del capo dello Stato. I vertici annunciano provvedimenti: «Si applicheranno le previsioni statutarie». L’espulsione, però, appare al momento come una strada lunga e tortuosa. Il collegio dei probiviri, di cui Fraccaro fa parte, non è al momento operativo e quindi non può deliberare nulla. Tra accusa e controdeduzioni l’iter prevede anche tempi lunghi. Oltretutto non si può non considerare la storia di Fraccaro nel Movimento 5 Stelle: «Parliamo dell’ideatore del superbonus e il sostenitore del taglio dei parlamentari». Ma sono proprio i colleghi a essere sul piede di guerra: «Come si fa a fare un’operazione del genere?», si domanda un grande elettore. In chat si affilano le armi. «Fosse vero, uno di Innovare (una delle aree M5S, ndr) che si vende i voti di Italia Più 2050 sarebbe una c... di dichiarazione di guerra, proprio», scrive Giuseppe Brescia.