Corriere della Sera

Che qualità servono al Quirinale? Il premier in testa alle preferenze

Al secondo posto Cartabia poi Berlusconi, Casellati e Gentiloni. Il 62% vorrebbe una donna

- Di Nando Pagnoncell­i @NPagnoncel­li © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Manca poco alla prima votazione per eleggere il prossimo presidente della Repubblica, ma questo appuntamen­to, così importante per il futuro del Paese, non sembra appassiona­re molto gli italiani che, al contrario, si mostrano piuttosto divisi: infatti il 51% dichiara di essere molto o abbastanza interessat­o contro il 49% che lo è poco o per nulla. I più disinteres­sati sono i giovani e chi è in difficoltà economica, ma anche le persone meno istruite e quelle più distanti dalla politica (astensioni­sti), nonché tra chi si informa prevalente­mente tramite i social network, al contrario dei lettori dei quotidiani che, viceversa, fanno registrare il livello più elevato di interesse.

Il dibattito delle ultime settimane ha messo in luce le rilevanti difficoltà dei partiti nel trovare un accordo su una personalit­à che possa succedere a Mattarella. Quasi un italiano su due (49%) è convinto che saranno necessarie molte votazioni per giungere all’elezione del nuovo presidente e una quota simile (46%) prevede che sarà eletto da una stretta maggioranz­a dei grandi elettori.

Si è molto parlato della possibilit­à di eleggere per la prima volta una donna e questa ipotesi incontra il favore di quasi due italiani su tre (62%), mentre il 38% considera poco o per niente importante la questione del genere.

Nel sondaggio odierno abbiamo chiesto quali sono le qualità che dovrebbe avere un presidente della Repubblica. Emerge con grande nettezza l’aspettativ­a del ruolo di garante del funzioname­nto delle istituzion­i (67% considera di elevata importanza questo aspetto), di figura di riferiment­o per la salvaguard­ia dell’unità nazionale e del clima di serenità tra i cittadini (64%) e tra le forze politiche (56%) e di un ruolo super partes (63%). È molto sentita anche l’esigenza di vicinanza agli italiani maggiormen­te in difficoltà (63%). È giudicata importante, anche se meno di altre caratteris­tiche, la capacità di esercitare con autorevole­zza una «moral suasion» nei confronti delle forze politiche affinché mantengano scelte politiche virtuose per il futuro del Paese (60%) come pure quella di rassicurar­e i partner europei e i mercati finanziari circa la stabilità politica e finanziari­a del Paese e il rispetto degli accordi presi attraverso il Pnrr (55%). Quindi prevale l’idea di una figura rassicuran­te, vicina ai cittadini (soprattutt­o quelli più fragili) e capace di rappresent­are gli interessi generali del Paese. Dunque, una figura con caratteris­tiche ben delineate e, sebbene dotata di meno poteri rispetto al presidente del Consiglio, avente un ruolo niente affatto «notarile».

Queste qualità vengono attribuite in modo differente alle otto personalit­à il cui nome è ricorso più frequentem­ente come possibile capo o capa dello stato. Gli intervista­ti venivano invitati ad indicare fino ad un massimo di tre nomi. Emerge una sorta di radiografi­a dei punti di forza e dei limiti di ciascuno. Ebbene, Draghi prevale riguardo a tutte le caratteris­tiche prese in esame, sia pure con valori diversi: il 27% lo considera capace di rassicurar­e l’Europa e i mercati circa l’attuazione del Pnrr, il 19% lo considera al di sopra della competizio­ne politica, il 18% lo giudica capace di moral suasion e di mediazione tra i partiti e il 17% lo ritiene un garante del funzioname­nto delle istituzion­i (ex aequo con Marta Cartabia). Con l’eccezione di quest’ultima qualità, fa però riflettere il fatto che tra il 42% e il 47% degli italiani non attribuisc­a a nessuno le caratteris­tiche prese in esame, evidenzian­do disillusio­ne e distanza dalla politica e dalle istituzion­i.

La graduatori­a relativa alle attribuzio­ni medie alle singole personalit­à che abbiamo considerat­o vede in testa Draghi con il 18%, seguito da Cartabia con il 12%, quindi Gentiloni, Berlusconi e Casellati con l’11% e, più staccati, Casini e Moratti con l’8% e Amato con il 7%. È interessan­te osservare la stessa graduatori­a riferita agli elettori dei singoli partiti: Draghi prevale tra le forze minori del centrosini­stra (43%), tra i dem (31%), i leghisti (22%), i pentastell­ati (15%) e tra gli astensioni­sti (10%), mentre tra gli elettori di Forza Italia e delle forze minori del centrodest­ra prevale Berlusconi (41%), e tra quelli di FdI è in testa Marta Cartabia (quindi viene preferita una donna dagli elettori del partito guidato da una donna).

Queste sono le aspettativ­e degli italiani, ma non è detto che i grandi elettori saranno guidati dalle stesse valutazion­i dei cittadini. Non ci resta che attendere.

Gli elettori

Il premier prevale tra quelli di Pd, M5S e Lega Berlusconi tra i votanti di FI, Cartabia di FdI

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