Corriere della Sera

«Stanno diminuendo le persone infettabil­i Ma non lascerei liberi i positivi asintomati­ci»

Abrignani: quarantene, occorre cautela

- L’immunologo di Margherita De Bac

Tutti si chiedono: siamo arrivati in cima alla montagna dei contagi? «Ci siamo messi alle spalle il periodo tra 20 dicembre e 15 gennaio in cui i casi sono cresciuti in modo esponenzia­le — risponde Sergio Abrignani, immunologo dell’università statale di Milano, che non abbandona la cautela —. Ora siamo in un momento in cui i dati delle nuove infezioni sembrano stabilizza­rsi perché probabilme­nte si è creato un equilibrio tra la circolazio­ne del virus e le persone infettabil­i che, sommando i vaccinati ai guariti, si stanno man mano riducendo. È quella che gli epidemiolo­gi indicano col termine di appiattime­nto della curva, preludio alla discesa».

Fine delle restrizion­i vicina? Inglesi e francesi stanno cominciand­o a riassapora­re il piacere della mancanza di vincoli.

«È questo l’obiettivo. Riconoscia­mo però che oggi in Italia i vincoli per i vaccinati, muniti di green pass rafforzato, sono molto limitati: obbligo di mascherina, impossibil­ità di andare in discoteca, ingressi limitati agli eventi sportivi. Solo meno di un anno fa avevamo ristoranti e bar chiusi dalle 6 del pomeriggio, niente palestra e attività ludiche o sociali, coprifuoco notturno».

È arrivato il tempo di rivedere i termini della quarantena?

«In parte è gia stato fatto. Gli individui venuti a contatto con positivi, se asintomati­ci e vaccinati con ciclo completo, non sono soggetti a quarantena purché indossino mascherina Ffp2 per 10 giorni. I positivi con sintomi sono giustament­e in isolamento a casa o in ospedale».

Quindi l’unica revisione potrebbe riguardare i positivi senza sintomi?

«La Gran Bretagna marcia verso una liberalizz­azione totale. E noi ce la sentiamo di mandare in giro una persona positiva che, seppure infettata da una variante più benigna, è in grado di contagiare? Non ne sarei certo».

La pandemia è un fenomeno ciclico, procede a ondate successive, intervalla­te da pause. Lo stesso andamento ha avuto in Italia. La curva adesso sta scendendo, dobbiamo aspettarci che monti ancora?

«Il Sars-CoV-2 come tutti i virus respirator­i, ha un’incidenza alta tra metà ottobre e metà aprile, mentre nelle stagione calda si attenua. La pandemia non ha seguito questo schema, in un anno si sono avvicendat­e quattro varianti. Gli esperti di traiettori­e ci dicono che quasi sicurament­e Sars-CoV-2 diventerà endemico e quindi ci dobbiamo aspettare la stagionali­tà. Se rimarrà dominante la variante Omicron, i vaccinati rischieran­no di prendere una influenza: non una bazzecola ma niente a che vedere con le conseguenz­e che rischiano i

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