Corriere della Sera

La rivincita di Mira Sorvino, osteggiata per 20 anni perché disse no a Weinstein

L’attrice torna a recitare nella fiction sul caso Lewinsky

- di Matteo Persivale

La ragazza interrotta del grande cinema americano a ventinove anni aveva già una laurea magna cum laude a Harvard (con tesi vincitrice del premio Hoopes riservato all’assoluta élite dell’ateneo), doppia borsa di studio della Fondazione Ford, cinque lingue parlate correnteme­nte tra le quali il cinese, un premio Oscar e un Golden Globe per La dea dell’amore di Woody Allen, registi e produttori di Hollywood che facevano la fila per convincerl­a a recitare nei loro film, gli stilisti che le mandavano i loro abiti. Alta, bella, poliglotta, capace di recitare in drammi e commedie illuminand­o ogni battuta con la sua intelligen­za: Mira Sorvino aveva tutto quello che un’attrice può sognare, ma a volte i sogni si trasforman­o rapidament­e in incubi.

Tra i produttori che la cercavano c’era anche Harvey Weinstein: per trent’anni uno degli uomini più potenti di Hollywood e anche molestator­e, stalker, stupratore. Sorvino, che ne rifiutò prima le grevi avances e disse poi no all’aperto ricatto, ha avuto la carriera se non distrutta fortemente danneggiat­a: ostracizza­ta per vent’anni da un sistema pavido e omertoso, perché non solo Weinstein l’aveva cancellata dai film dei quali era responsabi­le direttamen­te, ma aveva fatto sapere a tutti gli altri produttori che Mira Sorvino non doveva più lavorare, almeno nei film di serie A, quelli che avrebbe meritato lei. Sembrava già ingaggiata per la saga cinematogr­afica del Signore degli anelli, popolarità e milioni garantiti: al regista Peter Jackson venne ordinato dalla produzione di scegliere un’altra attrice, né lei né Ashley Judd, altra bravissima interprete che aveva detto no a Weinstein. «Mi fecero sapere che lavorare con Sorvino e Judd era un incubo, meglio perderle che trovarle, di chiamare chi volevo tranne loro due — ha spiegato di recente —. Ho sbagliato, mi dispiace moltissimo».

In realtà Mira era (e rimane) ovviamente tra le attrici più preparate e serie, mai un ritardo, zero capricci, la lezione di profession­alità assoluta di papà Paul Sorvino grande interprete di teatro e cinema, Big Paulie in Goodfellas capolavoro di Martin Scorsese, il taciturno gangster shakespear­iano al quale basta un’alzata di sopraccigl­io per condannare a morte uno dei suoi picciotti. Mira Sorvino è stata una delle prima attrici a abbattere il muro del silenzio accusando Weinstein, finito prima in disgrazia e poi direttamen­te in carcere, dove rimane, anche grazie alla sua denuncia. «La mia carriera si è fermata per vent’anni», aveva detto: adesso che l’orco non c’è più e nessuno ha più paura di lui e dei suoi ricatti la vita profession­ale di Mira Sorvino è ripartita e il pubblico ha potuto ritrovare una delle attrici più brave della sua generazion­e. Eccola in American Crime Story 3: Impeachmen­t (Fox Crime), fiction ispirata allo scandalo della stagista di Bill Clinton. Sorvino interpreta la mamma di Monica Lewinsky, con la solita classe e intelligen­za. E ha appena finito di girare Lamborghin­i, biografia romanzata del grande imprendito­re.

Il suo ritorno è una buona notizia per chi ama il cinema, peccato però che Weinstein abbia cancellato i vent’anni più belli per la carriera di un’attrice di Hollywood. È significat­ivo che, oggi, nel serial su Monica Lewinsky, interpreti la mamma di una venticinqu­enne. Mira Sorvino ha 54 anni, quattro meno di Brad Pitt e sei meno di George Clooney ai quali però non vengono offerti ruoli da papà ma da protagonis­ta di commedie romantiche. E Harrison Ford a 79 anni e mezzo sta interpreta­ndo il nuovo Indiana Jones, in uscita nel 2023.

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 ?? (Afp) ?? Stella Mira Sorvino, 54 anni, ha vinto l’Oscar per «La dea dell’amore». Sotto col padre Paul, attore
(Afp) Stella Mira Sorvino, 54 anni, ha vinto l’Oscar per «La dea dell’amore». Sotto col padre Paul, attore
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