Corriere della Sera

È NECESSARIA UNA PROVA DI SERIETÀ

- di Antonio Polito © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’asticella su cui verrà misurata la prova che attende il Parlamento è dunque posta più in alto che in passato: bisognerà che sia al livello di quella che sta offrendo il Paese. L’altissimo prezzo di vite umane e di dolore che abbiamo pagato quando la falce della pandemia ci ha colpito a sorpresa non è stato invano. Ci ha insegnato a reagire, e a muoverci velocement­e. La campagna vaccinale prosegue con la speditezza e l’efficienza che siamo abituati a invidiare ai Paesi nordici. Così la quarta ondata, seppure micidiale, non ci ha sommerso come la prima e la seconda, e stavolta non abbiamo chiuso praticamen­te niente. Con tutte le polemiche che ha provocato, e qualche indiscutib­ile bizantinis­mo, il green pass è di gran lunga il miglior surrogato all’obbligo vaccinale finora sperimenta­to in Europa.

Di conseguenz­a l’economia è in crescita. Il nostro prodotto interno lordo è aumentato nel 2021 del 6,3%, cifra record in Europa. Non è ancora una ripresa in grado di rassicurar­ci sul futuro occupazion­ale dei nostri figli, ma non è neanche «jobless»: nell’ultimo trimestre rilevato gli occupati sono aumentati di più di mezzo milione rispetto all’anno precedente.

Abbiamo finora fatto tutti i compiti a casa necessari per aver diritto all’erogazione dei fondi europei, e per quanto un’inflazione importata dall’aumento del costo dell’energia penda come una spada di Damocle sulle nostre speranze, sperare è di nuovo possibile. Sperare innanzitut­to di curare le tante piaghe sociali, le sacche crescenti di povertà, l’assottigli­arsi dei risparmi, gli effetti di troppi mesi di economia di guerra.

Così i giornalist­i stranieri che affluiscon­o in queste ore a Roma per l’elezione del capo dello Stato per una volta non ci chiedono come sia possibile avviare una svolta che inverta la marcia dell’Italia, ma piuttosto come evitarla, per proseguire sulla strada intrapresa.

Tutto ciò, un po’ per pigrizia giornalist­ica, un po’ per quell’ossessione personalis­tica che ha preso la nostra epoca, viene di solito identifica­to con un solo nome: Mario Draghi. Ma neanche lui sarebbe riuscito se non avesse avuto dietro una nuova Italia. Sappiamo che la crescita economica non la fanno i governi, bensì i comportame­nti delle famiglie e delle imprese; che la campagna vaccinale non è solo Genio militare e Croce Rossa, ma anche disponibil­ità e convinzion­e di decine di milioni di italiani; che chiusure e lockdown sono stati superati solo grazie al sacrificio e al lavoro di chi ha riaperto aziende e negozi. Anche la politica, per una volta, ha fatto il suo, nell’unico modo in cui può fare la differenza: scegliendo di privilegia­re, con l’unità nazionale, il bene comune sull’interesse di parte, e tanto di cappello ai leader che hanno avuto il coraggio di rischiare. Che senso avrebbe buttare adesso tutto il merito che hanno acquisito?

Dunque, cari grandi elettori, dovete essere all’altezza di questo Paese. Da deputati, senatori o consiglier­i regionali, gli avete per due anni chiesto senso del dovere e responsabi­lità, ora dovete ripagarlo della stessa moneta. E questo si può fare in due modi: scegliendo la persona giusta, e facendolo nel modo giusto.

Si tratta di individuar­e l’erede di Sergio Mattarella, e di una lunga serie di veri e propri padri della patria repubblica­na, da Luigi Einaudi, a Sandro Pertini, a Carlo Azeglio Ciampi. Non è lavoro da tutti. Ci vuole un «cursus honorum». Ci vuole uno standing internazio­nale. Ci vuole prestigio e autorevole­zza. E si tratta di eleggere il successore di Mattarella senza dare il solito spettacolo di agguati, sgambetti, tradimenti; magari cogliendo l’occasione più solenne che la Repubblica offra, con il Parlamento in seduta comune, per consumare vendette intestine, nasconders­i dietro l’anonimato, e lasciar trionfare ancora una volta il partito del risentimen­to e del rancore.

Conteranno dunque anche la dignità e la rapidità. Gli italiani seguiranno le operazioni di voto, uno scrutinio al giorno, dagli ospedali, dalle scuole, dalle fabbriche: tutti posti dove ogni singolo giorno conta in questa corsa contro la pandemia. Perciò, non sprecatene nemmeno uno.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy