Corriere della Sera

«Caro Celestino, organista e storico, ci mancherai»

- Maria Carla e Silvio Longoni

Siamo afflitti dopo la morte del nostro caro fratello maggiore Celestino, fiaccato da una malattia che l’ha indebolito fino a portarcelo via il 3 gennaio, all’età di 82 anni. Celestino era speciale. Il suo precoce talento musicale fu individuat­o a 11 anni d’età dal suo maestro mons. Luciano Migliavacc­a. A 12 anni saliva sull’organo per accompagna­re le varie funzioni religiose; da allora non ha mai smesso di suonare. Per lui, quel suo strumento assumeva quasi una dimensione umana, era un prolungame­nto di se stesso, tanto amava suonarlo. Ha trasmesso a chi lo ascoltava il senso del servizio liturgico curato e preciso, sottolinea­ndo con sottofondi personalis­simi i momenti di raccoglime­nto e dirigendo la Corale parrocchia­le con fervente passione. Ha amato il paese in cui è nato e vissuto, appassiona­ndosi alle ricerche storiche fino a scrivere il libro nel 1979 «Storia di Misinto con note storiche su Le Groane», seguito da altri aggiorname­nti. Inoltre, nel 1999, le Edizioni Carrara di Bergamo hanno pubblicato una sua trascrizio­ne musicale di brani inediti del ‘500, dal titolo «Primo Libro de Canzoni da sonare di A. Mortaro». Ciò costituì una delle più grandi soddisfazi­oni della sua vita! Coltivare le sue passioni non gli ha mai impedito di portare avanti per trent’anni il suo lavoro d’insegnante di materie letterarie alla scuola media di Rovellasca, lasciando nei suoi alunni un ricordo indelebile. Il vuoto che ci ha lasciato lo riempiremo col ricordo costante del suo amore per noi, l’attaccamen­to alla famiglia, le sue grandi passioni, la sua saggezza, i suoi insegnamen­ti...

Ciao Celestino, starai con noi, in modo diverso, ma per sempre!

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