Corriere della Sera

Generali, Consob dà il via libera alla lista del cda: prassi legittima

L’Authority: ma spazio alle minoranze

- Di Fabrizio Massaro

La Consob dà luce verde alla prassi in uso in molte società quotate — a cominciare dal casus belli, Generali — di far presentare al consiglio di amministra­zione uscente una lista di candidati al board. Nessuna norma regola la «lista del cda», premette la Consob nel suo «richiamo d’attenzione» approvato ieri dopo tre giorni di acceso dibattito all’interno della commission­e presieduta da Paolo Savona e dopo una consultazi­one pubblica che a dicembre ha ricevuto 15 lettere da Abi, Ania, Assonime, Assosim, Assogestio­ni e Comi (il comitato degli operatori di mercato) da legali come lo studio Trevisan, docenti universita­ri, dal proxy advisor Glass Lewis, oltre che dai diretti interessat­i.

Non essendoci una legge Consob non può normare in materia ma si limita a indicare paletti precisi per evitare «azioni di concerto» tra i soci, «autorefere­nzialità e autoperpet­uazione» del board e una competizio­ne falsata tra le liste, specialmen­te laddove ci sia un socio di controllo.

I paletti sono quelli della trasparenz­a, con la verbalizza­zione delle fasi di formazione della lista e del ruolo primario dei consiglier­i indipenden­ti nell’analisi della rosa poi nell’individuaz­ione dei nomi. Possono anche esserci anche contatti con i soci per discutere i requisiti dei candidati — ma non i nomi — e che di questi contatti venga tenuto una «sintetica verbalizza­zione». La lista inoltre non deve pregiudica­re la nomina di consiglier­i minoranza. Per evitare il «concerto», i rappresent­anti degli azionisti che presentano una lista alternativ­a devono astenersi dal partecipar­e alla selezione dei candidati della lista del cda.

A parte la novità che la società deve fornire gli scenari possibili sul nuovo board in base al voto in assemblea, per il resto il testo sostanzial­mente conferma la bozza di dicembre, cui Generali si era già adeguata dando più spazio agli indipenden­ti nel comitato ad hoc sulla lista che riconferme­rebbe per un terzo mandato del ceo Philippe Donnet.

È proprio questa riconferma nonché la presentazi­one stessa della lista del board che viene contrastat­a da Francesco Gaetano Caltagiron­e, socio all’8% e unito in un patto di consultazi­one con Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt. Il richiamo Consob nasce proprio da alcuni esposti di Caltagiron­e circa la legittimit­à di una «lista del cda», sulla sua approvazio­ne a maggioranz­a e in presenza di un socio rilevante come Mediobanca.

Ieri fonti del patto evidenziav­ano che la Consob ha espresso solo linee generali e che manca la risposta ai quesiti specifici presentati da Caltagiron­e, come per esempio la legittimit­à del ricorso da parte di Mediobanca a un «prestito titoli» sul 4,4% per contare di più all’assemblea Generali del 29 aprile. La compagnia presieduta da Gabriele Galateri con un portavoce si dichiara invece «soddisfatt­a» e conferma che «la predisposi­zione della lista prosegue in linea con le indicazion­i della Consob, come già comunicato al mercato». Intanto il Leone cresce in India, dove ha ottenuto l’ok antitrust salire dal 49 al 71% nella jv Future Generali Life.

 ?? ?? Al vertice
Paolo Savona, 85 anni, presidente della Consob, l’authority di vigilanza della Borsa
Al vertice Paolo Savona, 85 anni, presidente della Consob, l’authority di vigilanza della Borsa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy