L’Inter cerca la fuga contro il Venezia inseguito dal Covid
Tra i veneti 5 positivi. Correa stop di un mese
MILANO Si gioca, ma è meglio dire si dovrebbe giocare. Sempre che oggi al Venezia non spuntino altri 4 positivi entro le 14, termine ultimo per rinviare la partita con l’Inter. Da giorni il match è a rischio, ma la squadra veneta è partita e arrivata a Milano e, come ha sottolineato il presidente americano Duncan Niederauer, «dei 25 giocatori inseriti nella lista, cinque risultavano positivi nel momento in cui l’abbiamo presentata, mentre chi ha raggiunto Milano era negativo e, a meno che i risultati dei test (attesi in mattinata, ndr) non dicano il contrario, la nostra intenzione è disputare la partita». In tempi di Covid, rinvii, Asl e protocolli, tutto rimane in bilico, lodevole la volontà di andare in campo.
Non giocare sarebbe un problema per entrambe, per il Venezia che aspetta di sapere se dovrà recuperare la partita con la Salernitana o se invece vincerà 3-0 (la sentenza il 31 gennaio) e per l’Inter che la gara contro il Bologna, saltata il 6 gennaio, dovrà disputarla. Il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, ha deciso di non concedere la vittoria a tavolino ai nerazzurri. Ha motivato la scelta spiegando che i rossoblù erano impossibilitati a presentarsi per «cause di forza maggiore», dopo lo stop imposto dall’Asl di Bologna. Si rigioca quindi, anche se il Bologna non aveva presentato ricorso. Niente 0-3, sentenza che l’Inter ha deciso di impugnare: farà ricorso. Non deve suonare eccentrica la scelta di Mastrandrea. La Lega serie A aveva già perso il ricorso al Tar contro la decisione dell’Asl di Bologna di vietare la partita con l’Inter. La data per un possibile recupero rimane il 23 febbraio, primo mercoledì libero, anche se i nerazzurri preferirebbero giocare più avanti, visto il calendario fitto fitto di impegni.
La serie A prova a resistere al Covid, il nuovo protocollo tenta di evitare fughe in avanti delle Asl, salvaguardare la regolarità del campionato è l’impresa più difficile.
A San Siro si presenta un Venezia senza cinque giocatori, l’Inter è scossa dall’infortunio di Correa. La distrazione alla coscia sinistra terrà fuori l’attaccante argentino per un mesetto buono. Lo stop ha bloccato il passaggio di Sensi alla Samp, non è detto non vada, ma serve una riflessione e la pausa delle prossime due settimane aiuterà a schiarire le idee e magari porterà una punta in prestito: il candidato può essere Caicedo. A parte i sudamericani impegnati nelle qualificazioni Mondiali, la pausa servirà ai nerazzurri a ricaricarsi, in vista di un febbraio intenso con in sequenza Milan, quarti di Coppa Italia con la Roma, trasferta a Napoli e andata di Champions League con il Liverpool.
Contro il Venezia decimato, Inzaghi ha la chance per allungare sul Milan, impegnato con una Juve in risalita. L’Inter è apparsa stanca, si è trascinata ai supplementari in Coppa Italia contro l’Empoli, dopo il pari di Bergamo. Il tecnico deve far rifiatare la squadra, in accelerazione ininterrotta da 19 partite in cui è arrivato un solo k.o., in Champions contro il Real Madrid. L’ultima fatica prima della pausa è a pieno regime, la formazione titolare al gran completo, unico dubbio la scelta tra Lautaro e Sanchez: favorito l’argentino. Il pari di Bergamo ha interrotto la serie di otto vittorie consecutive, ma l’Inter ha guadagnato un punto sul Milan. Inzaghi ha un unico protocollo giocare e vincere.
Guido De Carolis