Corriere della Sera

Gori: quando arrivarono era vietato fare domande Ma a Bergamo furono utili

«La loro fu propaganda o intelligen­ce?»

- Di Simone Bianco

BERGAMO Il 26 marzo 2020 Giorgio Gori partecipò alla conferenza stampa — in cui le domande erano vietate — con i militari russi appena arrivati in città per aiutare un territorio devastato dal coronaviru­s. In un tweet di qualche giorno fa, il sindaco di Bergamo si è chiesto se quella missione fosse «aiuto, propaganda o intelligen­ce».

Nel marzo 2020 ci fu tempo per pensare alle reali intenzioni di quella missione?

«No, eravamo in grande difficoltà. L’apertura dell’ospedale alla Fiera di Bergamo venne inizialmen­te rinviata per il bidone dei medici promessi e mai inviati dai cinesi. Dell’arrivo dei russi qui abbiamo saputo all’ultimo, credo che su questo ci fosse stato un contatto tra Putin e Conte. Ricordo l’atmosfera sinistra di quella conferenza stampa, in cui i giornalist­i non potevano rivolgersi ai militari».

L’aiuto dei russi fu reale?

«Questo è certo. Oltre ad aver sanificato le case di riposo, trenta medici lavorarono in Fiera e furono determinan­ti per il funzioname­nto di quell’ospedale. Altri medici italiani mi hanno testimonia­to la competenza dei colleghi russi. In effetti, quando se ne andarono, tributammo loro il giusto ringraziam­ento».

Negli ultimi due anni però sono emersi i dubbi.

«Sì, se guardiamo alla composizio­ne di quel contingent­e russo, fatto solo in parte da medici, è giusto chiedersi quali fossero i loro reali obiettivi. Quando parlo di intelligen­ce la intendo in senso scientific­o: il vaccino Sputnik sarebbe stato sviluppato partendo da un campione di virus prelevato in Italia. Già questo basta per dubitare che la missione fosse dovuta a pura generosità. Aggiungiam­o che la Russia ha usato quella missione per propaganda, sottolinea­ndo la supposta inefficien­za dei Paesi Nato».

La linea tenuta fin qui dal governo Draghi va confermata, anche di fronte alle

minacce russe?

«Sì, come ha fatto dall’inizio il segretario del Pd Enrico Letta, bisogna essere fermi nel condannare l’aggression­e e nel supportare l’Ucraina. Vedo invece in difficoltà un’altra area della maggioranz­a».

Altri medici italiani mi hanno detto che erano competenti e li ringraziam­mo Ma viene da chiedersi quale fosse la reale intenzione di quella delegazion­e composta solo in parte da sanitari

Parla di Conte e Salvini?

«Nel mondo Cinquestel­le e in quello leghista probabilme­nte c’è imbarazzo per i rapporti tenuti negli anni passati e nelle rispettive basi tuttora cova una diffusa simpatia per Putin e la Russia. Non so se sia un caso che Conte stia frenando sull’aumento della spesa militare, mentre Salvini si è buttato su questa linea pacifista davvero improbabil­e. Molto più coerente e credibile Giorgia Meloni, che dall’inizio ha condannato Putin e supportato l’invio di armi all’Ucraina».

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Chi è Giorgio Gori, 61 anni, è sindaco di Bergamo dal 2014

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