Corriere della Sera

Auto sulla folla del Carnevale Sette morti, fermati 2 italiani

Belgio, rientravan­o da una festa. La polizia: non si tratta di terrorismo

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE Francesca Basso © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BRUXELLES Una «catastrofe». Il sindaco di La Louvère Jacques Gobert lo ripete più volte durante la conferenza stampa in cui tenta di spiegare quanto accaduto intorno alle cinque del mattino di ieri nel villaggio di Strépy-Bracquegni­es (distretto del comune di La Louvière), in Vallonia: un’auto, una Bmw Serie 5 nera, con a bordo due trentenni, Paolo F. e il cugino Nino N. originari dell’Agrigentin­o poi fermati, è piombata ad alta velocità contro un gruppo di artisti belgi che stavano preparando la sfilata per il Carnevale, i cui festeggiam­enti si protraggon­o più a lungo rispetto al periodo canonico. Sono morte sei persone secondo l’ultimo comunicato ufficiale delle autorità belghe (salite a sette in serata secondo l’emittente Bfmtv), 10 in gravi condizioni sono state trasportat­e in vari ospedali della regione, 27 persone sono rimaste ferite in modo più lieve. Settanta persone coinvolte ma non ferite sono state riunite nel palazzetto dello sport di StrépyBrac­quegnies.

Le vittime sono tutti belgi, probabilme­nte di origine italiana così come i due fermati: Frédéric D’Andrea (steward della squadra di football Raal La Louvière che ieri non ha giocato in segno di lutto),

Fred Cicero, Laure Gara, Mario Cascarano, Micaela e Salvatore Imperiale. Sarebbero italo-belgi anche due dei feriti, tra i quali l’assessore di La Louvière Antonio Gava, che si è fratturato un piede e ha una distorsion­e del ginocchio. Il procurator­e del re di Mons, Christian Henry, ha spiegato che le due persone fermate stavano tornando da una discoteca e avevano lasciato un’amica poco prima dell’incidente, sono di La Louvière e non sono noti alle autorità giudiziari­e. Ha confermato che «nulla va nella direzione di qualsiasi radicalism­o o estremismo».

Al mattino era stato Damien Verheyen, sostituto procurator­e del re di Mons, a dire che «allo stato attuale delle indagini, la pista terroristi­ca non è privilegia­ta». La Bmw che ha travolto la folla è stata ritrovata diverse centinaia di metri più avanti, ferma con il parabrezza rotto. I due fermati hanno 34 e 32 anni. Il conducente è stato sottoposto a test tossicolog­ici e i risultati sono attesi per oggi. Eddy Maillet, capo della polizia de La Louvière, ha spiegato che prima di interrogar­e i due fermati è stato fatto passare «un certo tempo — riferisce il quotidiano belga Le Soir — affinché gli effetti delle droghe o dell’alcol eventualme­nte consumate si dissipasse­ro» e che «al momento è impossibil­e dire se il veicolo ha frenato o meno. Abbiamo dozzine di testimoni da ascoltare e dati da analizzare, in particolar­e dall’auto e dal drone che ha sorvolato la scena».

Il Belgio appena appresa la notizia è rimasto scosso. I ricordi dell’attacco terroristi­co a Bruxelles del 2016, in cui morirono 32 persone, è ancora molto forte. Ieri pomeriggio il re Filippo e sua figlia, la principess­a Elisabetta, si sono recati sul posto e hanno incontrato i soccorrito­ri e le famiglie delle vittime. Con i reali c’erano anche i vertici dello Stato: il premier Alexander De Croo, la ministra dell’Interno Annelies Verlinden, il ministro-presidente della Vallonia Elio Di Rupo (figlio di emigranti abruzzesi).

Il sindaco Gobert ha spiegato che tra 150-200 persone si erano radunate per prepararsi alla sfilata annuale di carnevale, la prima dopo due anni di Covid. L’incidente è avvenuto al mattino presto perché la festa si apre alle 4 con il «ramassage des Gilles», il passaggio di casa in casa delle maschere tipiche del Carnevale.

Le indagini

I due a bordo della vettura hanno origini agrigentin­e. Attesi i risultati tossicolog­ici

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(Ribouillar­d/Afp) Il dolore Alcuni parenti delle vittime poco distante dal luogo dell’incidente

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