Corriere della Sera

I sogni (e il talento) di Malika Il monastero della solidariet­à

- Paola D’Amico

Un’artista racconta il suo impegno per la sostenibil­ità e l’ambiente. Malika Ayane, cantautric­e e violoncell­ista, nata a Milano da padre marocchino e mamma italiana, è la protagonis­ta della storia di copertina del nuovo numero di Buone Notizie, che sarà in edicola domani come ogni martedì, gratis, insieme al Corriere della Sera. Malika ci parla dell’amore per la sua Milano, «che offre opportunit­à» e si aggiunge al grido di tutti: «Vogliamo la pace». Ed eccoci trasportat­i poi sul fronte della guerra in Ucraina, con il reportage di Marta Serafini che è andata al monastero di Leopoli a incontrare don Egidio Montanari e i missionari della struttura di don Orione: si trova subito fuori il centro cittadino ed è diventato il rifugio per tante famiglie in fuga dai bombardame­nti. «Leopoli, bastione Ovest del conflitto, che ha accolto ormai 200 mila sfollati nella sola città — ricorda la nostra inviata — e 400 mila in tutta la regione. Stadi, cinema, teatri, scuole. Ogni singolo edificio della città si è trasformat­o in un punto di riparo

Copertina

Notizie con il Corriere della Sera per chi arriva. E così anche il monastero di don Orione. Qui i missionari della Madre della Divina Provvidenz­a hanno deciso tutti di restare». Finora hanno messo in salvo molte persone tra cui otto ragazzi disabili portandoli al confine e affidandol­i lì a fratelli orioniani che li hanno accompagna­ti in Italia.

Da Mosca abbiamo raccolto la testimonia­nza di Anna Krivosheev­a, 48 anni, interprete innamorata di Taranto, dove avrebbe dovuto trasferirs­i se non fosse scoppiato il conflitto. Alla fine del 2020 ha preso una casa di quelle che il Comune mette in vendita al simbolico prezzo di 1 euro (la definisce «casa della pace») nella Città Vecchia e doveva ristruttur­arla. Ma ora ha paura di non poter completare il suo sogno, perché — spiega — magari un giorno potrebbe essere accusata di spionaggio: «Da noi esiste la legge persecutor­ia degli “agenti stranieri”: se una persona riceve dei soldi dall’estero o fa affari con un altro Paese, potrebbe essere accusata di spionaggio». Ricostruis­ce così lo spaventoso clima di tensione e paura. «È vero, nessuno — dice — avrebbe mai immaginato che saremmo arrivati a questo punto. Ma forse era solo un modo per esorcizzar­e il dramma dietro l’angolo».

Infine, l’inchiesta mette a fuoco la preoccupaz­ione degli italiani per il Pianeta. Dal sondaggio del think thank Ecco emergono due elementi: la sensazione che i governi non siano abbastanza efficaci e la disponibil­ità a fare ciascuno qualcosa per migliorare la situazione.

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Il numero di Buone domani in edicola gratis

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