Corriere della Sera

Vettura e motore super La Red Bull è sorpresa Binotto: «La perfezione»

- DAL NOSTRO INVIATO d.spa.

Passata la sbornia della festa sul podio insieme ai piloti, Mattia Binotto ritrova il linguaggio analitico di sempre. L'ha usato anche nei giorni peggiori, quando il terreno gli franava sotto ai piedi, quando «bisognava analizzare i dati» per capire come passare da un ottavo a un quinto posto. Perché cambiarlo proprio ora? «Questa gara ci insegna — sottolinea — che serve la perfezione per vincere. E noi siamo stati perfetti». Sembrano frasi fatte, ma non lo sono per una Ferrari, partita carica di attese ma anche accompagna­ta da forti dubbi. Forse sottovalut­ata persino dagli stessi rivali, dalla Red Bull. Che non si aspettava una simile forza d'urto: dal motore, tornato a dettare legge, Magnussen quinto con la Haas davanti a Bottas sull'Alfa sono altre dolci conferme.

Ma c'è molto altro: la facilità di funzioname­nto delle soluzioni aerodinami­che, lo stile formidabil­e di Charles Leclerc e l'opportunis­mo di Carlos Sainz. E i pit stop velocissim­i, il lavoro di migliorame­nto cominciato nella scorsa stagione — milletrece­nto esercitazi­oni effettuate dai mecanici prima di Natale — ha raggiunto l'apice e il muretto ha risposto in maniera puntuale e aggressiva coprendo tutte le mosse della Red Bull, che ha fra i migliori strateghi in circolazio­ne. Che la Ferrari avesse prodotto una monoposto competitiv­a — almeno in questa prima fase di campionato, perché fra qualche mese le evoluzioni stravolger­anno le vetture e magari si vedranno altri equilibri — si era capito nei test, che squadra e piloti fossero in grado di gestirla senza il minimo intoppo non era per niente scontato: «Non ho mai dubitato — aggiunge Binotto — della forza di questo team, anche se qualcuno l'ha fatto. Dopo i problemi del 2020 (la peggior stagione degli ultimi 40 anni ndr) ci siamo uniti ancora di più. Proprio in quei momenti era necessario fare da parafulmin­e per lasciare i ragazzi a lavorare tranquilli». Anche su Leclerc erano calate ombre, dopo il sorpasso in classifica nel 2021 firmato dal nuovo arrivato, Carlos Sainz. Sono state spazzate via, il monegasco è tornato il purosangue del debutto, capace di attaccare e difendere contro qualunque avversario: «Charles è stato l'esempio della nostra voglia di lottare a ogni gara, mantenendo sempre e comunque la posizione». Per tre volte in tre giri ha replicato a

Verstappen, al campione del mondo, con un'intelligen­za tattica rara.

Nel piano è stato fondamenta­le anche il ruolo di Carlos Sainz: ha sempre tenuto dietro Sergio Perez, il classico «lavoro sporco», indispensa­bile per proteggere le spalle del compagno. Ma guai a considerar­lo una seconda guida, alla prima occasione proverà a dettare lui il passo. Lo fa già a parole, ed è musica per le orecchie di chi pensa in grande: «Charles è stato un grande. Siamo tornati dove dovevamo stare. Bella doppietta, sono i posti che la Ferrari dovrebbe sempre occupare». Domenica sul folle e velocissim­o circuito di Gedda, 6 km di muretti, la guida conterà tanto quanto la macchina. Ma questa Rossa non teme nulla.

 ?? ??
 ?? ?? La cavalcata verso il traguardo Nell'ultima parte di gara Leclerc tiene dietro Verstappen dopo la ripartenza della safety car: nel giro finale si rompe anche l'altra Red Bull di Sergio Perez, e Hamilton sale sul podio
La cavalcata verso il traguardo Nell'ultima parte di gara Leclerc tiene dietro Verstappen dopo la ripartenza della safety car: nel giro finale si rompe anche l'altra Red Bull di Sergio Perez, e Hamilton sale sul podio
 ?? (Getty Images) ?? Ingegnere Mattia Binotto, a capo del team Ferrari in F1 dal 2019
(Getty Images) Ingegnere Mattia Binotto, a capo del team Ferrari in F1 dal 2019

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy