Italia, sono giorni di passione Il Qatar crocevia per il futuro
Mancini ha la difesa a pezzi e deve ricaricare Donnarumma
Proviamo a rovesciare il concetto: è vero che per conquistare il Mondiale in Qatar dobbiamo vincere due partite, ma per sbatterci fuori l’Italia dovrà perdere e sino adesso con Roberto Mancini ha perso pochissimo: una volta negli ultimi tre anni, contro la Spagna nelle Final Four di Nations League, lo scorso ottobre e due volte all’inizio del nuovo corso, prima con la Francia e poi in Portogallo dove rischiamo di andare per l’appuntamento cruciale.
Mancio si fida del suo gruppo. Al di là del cancello verde di Coverciano si accentuano i tormenti dell’allenatore, che ha vinto l’Europeo a sorpresa e adesso sa di mettere tutto in gioco nei dieci giorni che potrebbero sconvolgere il calcio italiano. Serve una piccola impresa, serve ritrovare l’incanto della scorsa estate dolcissima. Altrimenti sono guai. Nel calcio gli umori sono liquidi e tutto potrebbe cambiare in un istante. Lo stesso c.t. potrebbe decidere di mettersi in discussione se l’Italia non dovesse staccare il biglietto per Doha. E poi c’è la questione politica. Il presidente Gravina non rassegnerà le dimissioni, lo ha detto chiaro e tondo a più riprese, ma in caso di fallimento la serie A potrebbe alzare la pressione per cercare di metterlo in difficoltà.
Discorsi a cui oggi non vuole pensare nessuno. Da questa mattina, con il gruppo compatto, nel ritiro azzurro si penserà soltanto alla sfida di giovedì sera a Palermo contro la Macedonia, quella apparentemente più semplice, ma al tempo stesso più scivolosa e temuta. Perché l’Italia ha tutto da perdere e molti problemi da risolvere. Per fortuna il Barbera sarà pieno e la spinta degli oltre trentamila tifosi non mancherà.
Mancini e il suo staff lavorano su più fronti. La difesa è a pezzi. In Sicilia potrebbero mancare tutti e quattro i potenziali titolari, i terzini di sicuro. Spinazzola è fuori dall’Europeo e Di Lorenzo ieri, dopo pranzo, ha lasciato Coverciano per una distorsione di secondo grado al ginocchio destro. Al suo posto è stato convocato De Sciglio, preferito a Calabria. Ma anche i centrali non stanno bene: Bonucci sarà disponibile al massimo per la finale e Chiellini dopo un mese e mezzo di assenza ha giocato un tempo contro la Salernitana e andrà verificata la sua presenza con la Macedonia. «Lo riconsegniamo lindo e pinto per la Nazionale», scherza Allegri.
Fuori gioco Toloi, la coppia centrale potrebbe essere Acerbi-Bastoni con la tentazione di far debuttare Luiz Felipe.I laziali hanno l’umore piuttosto basso dopo la batosta nel derby. Mancini dovrà consolare e motivare Immobile, il centravanti titolare. Ma il c.t. dovrà trasformarsi in psicologo soprattutto con Donnarumma, il migliore giocatore dell’Europeo, finito nel mirino della critica dopo la Caporetto con il Real Madrid. Ieri Gigio ha rimediato altri tre gol nel Principato. L’Italia non arriva al massimo a questo (speriamo) doppio appuntamento. A preoccupare l’allenatore è anche l’involuzione di Barella e Insigne e la forma non scintillante di Jorginho, lasciato a riposo da Tuchel in Coppa d’Inghilterra: «Gli italiani sono in debito con me», ha scherzato Tuchel. Mancini però ha apprezzato il gesto di sensibilità.