Oltre l’asfalto con una famigliare La nuova Classe C all-terrain
Sistema mild hybrid con motore diesel da 200 cavalli per la wagon Mercedes
PLAN DE CORONES (BOLZANO) Se è vero che i possessori di suv non viaggiano tutti fuoristrada, chi possiede una berlina ogni tanto rimpiange di non potere mettere le ruote fuori dall’asfalto. Magari per raggiungere la casa di campagna o avventurarsi in un litorale un po’ accidentato. Le famigliari «all-terrain» sono nate per questo scopo, la giusta via di mezzo tra due modi di vivere l’auto.
Una nicchia di mercato che Mercedes-Benz ha saputo sfruttare con la versione «tutto terreno» della Classe E (1.500 unità circa l’anno in Italia) e che adesso vuole ampliare con la Classe C allterrain, pronta a confrontarsi con l’Audi A4 all-terrain, storico riferimento di questo comparto.
Rispetto alla nuova generazione della wagon lanciata da Stoccarda l’anno scorso, questa variante ha una luce da terra maggiorata di circa 40 mm, una larghezza leggermente superiore per via dei passaruota rinforzati con i fascioni di plastica che proteggono il bordo vettura e gli pneumatici a spalla alta su cerchi da 17 pollici (18 e 19 pollici a richiesta). Le altre peculiarità non cambiano: una buona abitabilità per i passeggeri, lo spazio per i bagagli (da 490 a 1.510 litri) modulabile frazionando lo schienale posteriore in tre parti (40:20:20), gli interni confortevoli, la strumentazione dominata dal cruscotto digitale associato a un generoso display da 10,2 pollici (o 12,3 a richiesta) sulla consolle.
Per questa versione è stata aggiunta una grafica off road con applicazioni dedicate per rimarcarne la natura più fuoristradistica: si possono visualizzare pendenza, inclinazione, angolo di sterzata, coordinate geografiche e persino la bussola. L’altra novità è la trazione integrale 4matic di serie, molto utile anche con neve e pioggia.
La Classe C all-terrain è disponibile con una motorizzazione, piuttosto brillante, la 2.0 diesel da 200 cv, ibridizzata con un alternatore starter, e rete di bordo a 48 volt, che aggiunge un po’ più di spunto e può recuperare energia in frenata, oltre a consentire una sorta di veleggiamento, riducendo i giri del motore alle andature costanti.
Va sottolineato lo sforzo di proporre un diesel efficiente: Mercedes dichiara consumi piuttosto bassi, da 17 a 20 km al litro (la media, più che soddisfacente della nostra prova, è stata tra i 16 e i 17 al litro, viaggiando prevalentemente in autostrada). Sotto questo aspetto aiuta il cambio automatico a 9 rapporti, preciso e quasi inavvertibile tra una cambiata e l’altra.
La all-terrain si dimostra un buon compromesso per allargare il raggio d’azione di una famigliare, carrozzeria che ha subito l’incalzare dei suv, ma è ancora apprezzata da chi predilige una buona capacità di carico e una guida più sportiva. Anche se questa versione offre un comportamento sempre e comunque votato al comfort.
Gli interni riprendono aspetti della Classe S, mentre il cuore digitale Mbux di seconda generazione ha migliorato grafiche e funzioni (ma i pochi comandi fisici sul volante richiedono una certa sensibilità).
La Classe C all-terrain arriva con tre allestimenti (di base il Premium, già ben equipaggiato) al prezzo iniziale di 58.359 euro (3.159 euro in più della C 220 d 4matic base).