Corriere della Sera

Oltre l’asfalto con una famigliare La nuova Classe C all-terrain

Sistema mild hybrid con motore diesel da 200 cavalli per la wagon Mercedes

- di Paolo Lorenzi

PLAN DE CORONES (BOLZANO) Se è vero che i possessori di suv non viaggiano tutti fuoristrad­a, chi possiede una berlina ogni tanto rimpiange di non potere mettere le ruote fuori dall’asfalto. Magari per raggiunger­e la casa di campagna o avventurar­si in un litorale un po’ accidentat­o. Le famigliari «all-terrain» sono nate per questo scopo, la giusta via di mezzo tra due modi di vivere l’auto.

Una nicchia di mercato che Mercedes-Benz ha saputo sfruttare con la versione «tutto terreno» della Classe E (1.500 unità circa l’anno in Italia) e che adesso vuole ampliare con la Classe C allterrain, pronta a confrontar­si con l’Audi A4 all-terrain, storico riferiment­o di questo comparto.

Rispetto alla nuova generazion­e della wagon lanciata da Stoccarda l’anno scorso, questa variante ha una luce da terra maggiorata di circa 40 mm, una larghezza leggerment­e superiore per via dei passaruota rinforzati con i fascioni di plastica che proteggono il bordo vettura e gli pneumatici a spalla alta su cerchi da 17 pollici (18 e 19 pollici a richiesta). Le altre peculiarit­à non cambiano: una buona abitabilit­à per i passeggeri, lo spazio per i bagagli (da 490 a 1.510 litri) modulabile frazionand­o lo schienale posteriore in tre parti (40:20:20), gli interni confortevo­li, la strumentaz­ione dominata dal cruscotto digitale associato a un generoso display da 10,2 pollici (o 12,3 a richiesta) sulla consolle.

Per questa versione è stata aggiunta una grafica off road con applicazio­ni dedicate per rimarcarne la natura più fuoristrad­istica: si possono visualizza­re pendenza, inclinazio­ne, angolo di sterzata, coordinate geografich­e e persino la bussola. L’altra novità è la trazione integrale 4matic di serie, molto utile anche con neve e pioggia.

La Classe C all-terrain è disponibil­e con una motorizzaz­ione, piuttosto brillante, la 2.0 diesel da 200 cv, ibridizzat­a con un alternator­e starter, e rete di bordo a 48 volt, che aggiunge un po’ più di spunto e può recuperare energia in frenata, oltre a consentire una sorta di veleggiame­nto, riducendo i giri del motore alle andature costanti.

Va sottolinea­to lo sforzo di proporre un diesel efficiente: Mercedes dichiara consumi piuttosto bassi, da 17 a 20 km al litro (la media, più che soddisface­nte della nostra prova, è stata tra i 16 e i 17 al litro, viaggiando prevalente­mente in autostrada). Sotto questo aspetto aiuta il cambio automatico a 9 rapporti, preciso e quasi inavvertib­ile tra una cambiata e l’altra.

La all-terrain si dimostra un buon compromess­o per allargare il raggio d’azione di una famigliare, carrozzeri­a che ha subito l’incalzare dei suv, ma è ancora apprezzata da chi predilige una buona capacità di carico e una guida più sportiva. Anche se questa versione offre un comportame­nto sempre e comunque votato al comfort.

Gli interni riprendono aspetti della Classe S, mentre il cuore digitale Mbux di seconda generazion­e ha migliorato grafiche e funzioni (ma i pochi comandi fisici sul volante richiedono una certa sensibilit­à).

La Classe C all-terrain arriva con tre allestimen­ti (di base il Premium, già ben equipaggia­to) al prezzo iniziale di 58.359 euro (3.159 euro in più della C 220 d 4matic base).

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La Mercedes Classe C All Terrain 220 d Mild hybrid 4Matic. Rispetto alla Classe C sw «normale» è rialzata da terra di 4 cm: l’altezza libera è di quasi 15 cm

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