Corriere della Sera

Un pieno di tecnologia per la Vw T-Roc Ecco il Travel Assist

L’edizione 2022 della crossover tedesca

- Adriano Tosi

VERONA Nel 2017, quando debuttò sul mercato, molti individuar­ono nella T-Roc la «Golf killer», l’auto che avrebbe cambiato gli equilibri in casa Volkswagen. Le cose non sono andate così: nel 2021, in Europa, la Golf si è confermata l’auto più venduta in assoluto con 205.408 unità; la T-Roc si è posizionat­a a 186.644. Quest’ultima è invece preferita dagli italiani: 28.341 a 15.076. In ogni caso, con oltre un milione di esemplari venduti a livello globale, il primo crossover compatto di Wolfsburg è un modello importanti­ssimo per il marchio. E puntuale è arrivato il restyling di metà carriera.

Ritocchi leggeri, che aggiornano con discrezion­e il design (per la felicità degli attuali proprietar­i, che non si ritrovano con un’auto invecchiat­a improvvisa­mente) e in modo un po’ più sostanzial­e l’interno. Il display del sistema di infotainme­nt sembra ora appeso nella parte superiore della plancia e tocca i 9,2 pollici di diagonale (di serie le piattaform­e Android Auto e Apple CarPlay). Poco più in basso, le manopole per regolare il climatizza­tore hanno lasciato spazio alle barre touch: se il colpo d’occhio è più moderno, non si può negare che i comandi fisici siano imbattibil­i per praticità, quando si tratta di azionarli tenendo gli occhi fissi sulla strada. Non ci sono invece rovesci della medaglia se si analizza il nuovo rivestimen­to della parte superiore della plancia: morbido e piacevole al tatto, sfoggia un’impuntura che fa sembrare pelle il rivestimen­to stesso.

Cosa si richiede a un crossover (o Suv che dir si voglia) lungo poco più di quattro metri? Facilità di guida, comfort, sicurezza. Con la Volkswagen T-Roc si va sul sicuro. Lo sterzo, l’accelerato­re e il freno, così come la leva del cambio, permettono di guidare per ore senza affaticars­i, ma senza nemmeno isolare troppo il guidatore dalla meccanica. Irreprensi­bile poi il comfort, soprattutt­o con cerchi fino a 17” di diametro: molle e ammortizza­tori assorbono davvero di tutto, anche le buche singole più profonde e le buche in rapida succession­e.

In tutto questo, il motore 1.0 turbo benzina a 3 cilindri spinge senza picchi, ma anche senza indecision­i, da 1.400 giri a 5.500, anche se è bene specificar­e che spingersi così in alto con il regime di rotazione non ha senso, con la T-Roc 1.0 TSI: il meglio si ottiene guidando con fluidità.

Tenuta di strada e stabilità? A prova di errore: la T-Roc è composta nelle reazioni e su tutto vigila sempre l’Esp.

Motore 1.000 cc, dunque, ma non si pensi che fuori dalla città ci si senta a disagio: anzi, grazie alla coppia di 200 Nm a soli 2.000 giri si viaggia senza timori anche sulle lunghe tratte autostrada­li. Ora anche più di prima: il restyling ha regalato alla T-Roc il Travel Assist, che mette insieme le funzionali­tà di cruise control adattivo e mantenimen­to attivo di corsia e, fino a 210 km/h, interviene in automatico su freni, accelerato­re e sterzo. La sua è un’azione molto graduale, che fa sentire rassicurat­i e coccolati. Inoltre, in virtù del rumore di rotolament­o dei pneumatici ben isolato e della buona profilatur­a della carrozzeri­a che non genera fruscii aerodinami­ci, viaggiare in autostrada è particolar­mente piacevole.

I prezzi della Volkswagen TRoc restyling partono da 26.600 euro, la cifra necessaria per la 1.0 turbo benzina da 110 cv. Il top di gamma è la T-Roc R Tsi Dsg 4Motion (300 cv): 48.700 euro. In mezzo, la 1.5 turbo benzina da 150 cv (da 29.100 euro) e il 2.0 TDI, disponibil­e con 115 cv (da 30.600 euro) e 150 cv (da 34.900 euro).

Volete il 4x4? Se i 300 cv della R vi sembrano troppi, dovete andare sulla 2.0 TDI da 150 cv: 39.300 euro per la Style, 39.500 euro per la R-Line.

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Il Volkswagen T-Roc 2022. Sotto, in evidenza, il grande display centrale

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