Il giorno di Zelensky alla Camera Polemica sulle assenze. Il Pd: grave
Il leader in video collegamento, chiuderà Draghi Fronda degli ex grillini, defezioni anche nel M5S Lega presente con Salvini, chat ai parlamentari: venite
AMontecitorio è tutto pronto per il videocollegamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La scaletta d’Aula prevede che alle 11 di oggi sia il presidente della Camera Roberto Fico ad aprire lavori con un intervento di circa due minuti. Seguirà la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. A quel punto la parola passerà al leader ucraino, che parlerà per una quindicina di minuti. Chiuderà la seduta il premier Mario Draghi. Non si conosce il numero preciso di coloro che boicotteranno la videocall. Di sicuro marcheranno visita i parlamentari di Alternativa, gruppo di fuoriusciti dai 5 Stelle ora nel Misto (15 deputati). «Riteniamo — spiegano — si tratti di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose. Si tratta solo e solo di un’operazione di marketing».
Occhi puntati poi su Lega e M5S dove serpeggiano diversi malumori. Di sicuro non ci sarà la grillina Enrica Segneri che si è già espressa contro il decreto Ucraina: «Non mi vedrete ma non per protesta o mancanza di rispetto. Le mie perplessità manifestate al presidente Fico riguardo un intervento di Zelensky alla Camera scaturiscono dalla situazione internazionale, complessa e delicata». Sembra essere scontata, sempre tra le fila M5S, l’assenza di Gabriele Lorenzoni, di Davide Serritella «per altri impegni fissati da tempo» e di Vincenzo Presutto. Mentre assicura la partecipazione Nicola Grimaldi, lo stesso che si è opposto al decreto Ucraina: «Sì, sarò presente. Non sono mai stato contro Zelensky, semmai sono contro la guerra».
Fra i senatori M5S non tutti hanno garantito la presenza. «Non sono certo assenze strategiche. Non c’è una votazione, non è obbligatorio. Chi vuole va e lo sente» riferiscono dall’ufficio stampa dei 5 Stelle al Senato. Segno che qualche malumore da quelle parti si annida. «Le assenze? La stessa cosa farà in Francia Marine Le Pen. Ogni commento sulla matrice politica di tali assenze sarebbe superfluo», tuona per il Partito democratico il senatore Andrea Marcucci, mentre la Lega annuncia la presenza in blocco (sollecitata anche via chat), compreso Matteo Salvini ed eccezion fatta per Simone Pillon, in missione a Londra ma contrario all’evento. «Domani saremo in Aula ad ascoltare Zelensky» assicura il capogruppo dei senatori del Carroccio, Massimiliano Romeo.
Alla Camera Forza Italia annovera con molta probabilità due assenze per motivi ideologici che rimandano ai deputati, ex grillini, Veronica Giannone e Matteo Dall’Osso. Il gruppo degli azzurri al Senato dovrebbe essere compatto. Se ci saranno defezioni, afferma Anna Maria Bernini, «non saranno ideologiche ma per Covid o per missione». E ci saranno altri forfait (sempre legati ad ex M5S) nel Misto.
Nel Movimento intanto si fa largo l’ipotesi di un ordine del giorno al Senato contrario a quello di Lega e FdI per dire no all’aumento delle spese militari. I contiani premono, ma il gruppo è diviso. Il timore tra i parlamentari è che Conte cerchi l’incidente diplomatico con l’esecutivo Draghi.