Corriere della Sera

Il giorno di Zelensky alla Camera Polemica sulle assenze. Il Pd: grave

Il leader in video collegamen­to, chiuderà Draghi Fronda degli ex grillini, defezioni anche nel M5S Lega presente con Salvini, chat ai parlamenta­ri: venite

- Emanuele Buzzi Giuseppe Alberto Falci

AMontecito­rio è tutto pronto per il videocolle­gamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La scaletta d’Aula prevede che alle 11 di oggi sia il presidente della Camera Roberto Fico ad aprire lavori con un intervento di circa due minuti. Seguirà la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. A quel punto la parola passerà al leader ucraino, che parlerà per una quindicina di minuti. Chiuderà la seduta il premier Mario Draghi. Non si conosce il numero preciso di coloro che boicottera­nno la videocall. Di sicuro marcherann­o visita i parlamenta­ri di Alternativ­a, gruppo di fuoriuscit­i dai 5 Stelle ora nel Misto (15 deputati). «Riteniamo — spiegano — si tratti di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose. Si tratta solo e solo di un’operazione di marketing».

Occhi puntati poi su Lega e M5S dove serpeggian­o diversi malumori. Di sicuro non ci sarà la grillina Enrica Segneri che si è già espressa contro il decreto Ucraina: «Non mi vedrete ma non per protesta o mancanza di rispetto. Le mie perplessit­à manifestat­e al presidente Fico riguardo un intervento di Zelensky alla Camera scaturisco­no dalla situazione internazio­nale, complessa e delicata». Sembra essere scontata, sempre tra le fila M5S, l’assenza di Gabriele Lorenzoni, di Davide Serritella «per altri impegni fissati da tempo» e di Vincenzo Presutto. Mentre assicura la partecipaz­ione Nicola Grimaldi, lo stesso che si è opposto al decreto Ucraina: «Sì, sarò presente. Non sono mai stato contro Zelensky, semmai sono contro la guerra».

Fra i senatori M5S non tutti hanno garantito la presenza. «Non sono certo assenze strategich­e. Non c’è una votazione, non è obbligator­io. Chi vuole va e lo sente» riferiscon­o dall’ufficio stampa dei 5 Stelle al Senato. Segno che qualche malumore da quelle parti si annida. «Le assenze? La stessa cosa farà in Francia Marine Le Pen. Ogni commento sulla matrice politica di tali assenze sarebbe superfluo», tuona per il Partito democratic­o il senatore Andrea Marcucci, mentre la Lega annuncia la presenza in blocco (sollecitat­a anche via chat), compreso Matteo Salvini ed eccezion fatta per Simone Pillon, in missione a Londra ma contrario all’evento. «Domani saremo in Aula ad ascoltare Zelensky» assicura il capogruppo dei senatori del Carroccio, Massimilia­no Romeo.

Alla Camera Forza Italia annovera con molta probabilit­à due assenze per motivi ideologici che rimandano ai deputati, ex grillini, Veronica Giannone e Matteo Dall’Osso. Il gruppo degli azzurri al Senato dovrebbe essere compatto. Se ci saranno defezioni, afferma Anna Maria Bernini, «non saranno ideologich­e ma per Covid o per missione». E ci saranno altri forfait (sempre legati ad ex M5S) nel Misto.

Nel Movimento intanto si fa largo l’ipotesi di un ordine del giorno al Senato contrario a quello di Lega e FdI per dire no all’aumento delle spese militari. I contiani premono, ma il gruppo è diviso. Il timore tra i parlamenta­ri è che Conte cerchi l’incidente diplomatic­o con l’esecutivo Draghi.

 ?? (Bulent Kilic/ foto Afp) ?? Cimitero Alcune delle croci del cimitero di Mykolaïv, città dell’Ucraina meridional­e, avvolte dal fumo
(Bulent Kilic/ foto Afp) Cimitero Alcune delle croci del cimitero di Mykolaïv, città dell’Ucraina meridional­e, avvolte dal fumo

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