Corriere della Sera

Tardelli porta Shevchenko all’Onu «Lo sport come modello per la pace»

I due campioni con 3.500 ragazzi al forum dell’Associazio­ne diplomatic­i

- di Riccardo Bruno

In questi giorni di guerra in cui gli Stati faticano a trovare una voce comune, le Nazioni Unite saranno «invase» pacificame­nte da 3.500 giovani provenient­i da 119 Paesi diversi, che si sono dati appuntamen­to per il Change the World New York, il forum studentesc­o organizzat­o dall’Associazio­ne diplomatic­i. Marco Tardelli, campione del mondo di calcio nel 1982, uno dei simboli del nostro sport, è anche «goodwill ambassador» dell’iniziativa e quest’anno ha voluto coinvolger­e Andriy Shevchenko, il calciatore ucraino più famoso al mondo. «Ci siamo sentiti per telefono — racconta Tardelli —. È un momento durissimo per lui, la mamma e la sorella sono rimaste a Kiev. La sua testimonia­nza può rappresent­are bene i valori dell’associazio­ne, il messaggio che vogliamo ribadire».

I principi dello sport come modello per risolvere i conflitti, un’assemblea di giovani, che per tre giorni proveranno a vestire i ruoli di capi di Stato e ambasciato­ri, per far capire che può esserci sempre un’alternativ­a alle armi. «Dovevano esserci anche i ragazzi russi e ucraini, purtroppo non sono potuti partire — spiega Tardelli —. È molto triste, è un mondo molto strano, prima la pandemia, adesso la guerra».

L’Associazio­ne diplomatic­i è un’organizzaz­ione non governativ­a che dal 2016 ha ottenuto lo Status consultivo speciale presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Presieduta da Claudio Corbino, in 20 anni ha preparato oltre 30.000 studenti di tutto il mondo sui temi dell’attualità e delle carriere internazio­nali, promuovend­o i concetti di tolleranza e condivisio­ne attraverso la simulazion­e dei lavori delle grandi organizzaz­ioni internazio­nali.

Dopo due anni di stop per la pandemia, il forum di New York (tre giorni di eventi e incontri dal 24 al 26 marzo, ci sarà anche Bill Clinton) sarà inevitabil­mente segnato dalla crisi ucraina. «È bello vedere tanti giovani che si impegnano per la democrazia, la pace, e il rispetto degli altri» osserva Tardelli che insieme all’amico Shevchenko sosterrà la forza che può avere lo sport. «Valori come passione, voglia di fare, il non arrendersi mai sono importanti da trasmetter­e soprattutt­o alle nuove generazion­i — spiega —. Lo sport premia sempre il merito, in campo non si bluffa».

La sfida, anche tra nazioni, si ricompone nel gioco e nel riconoscim­ento dell’avversario. «Domenica scorsa, al termine della partita di rugby Galles-Italia — aggiunge Tardelli — mi ha colpito il gesto dell’atleta gallese premiato come migliore in campo ma che ha voluto consegnare il premio all’italiano che con la sua giocata ha deciso la partita. È stato commovente, questo è lo sport. È l’idea del Terzo tempo, ci si affronta in campo e poi si va tutti insieme a bere e festeggiar­e. Ecco, ci vorrebbe un Terzo tempo anche tra gli Stati».

 ?? (Epa) ?? Sul palco Amelia Anisovych, 7 anni, durante il concerto di beneficenz­a organizzat­o a Lodz (Polonia) per sostenere l’Ucraina
(Epa) Sul palco Amelia Anisovych, 7 anni, durante il concerto di beneficenz­a organizzat­o a Lodz (Polonia) per sostenere l’Ucraina
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 ?? ?? Da sinistra, Marco Tardelli, ex Juve e Inter, e Andrij Shevchenko, ex Milan
Da sinistra, Marco Tardelli, ex Juve e Inter, e Andrij Shevchenko, ex Milan

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