Corriere della Sera

San Marino, l’accusa al capo di Stato «Mi ha molestata nel suo ufficio»

La donna lavora al Palazzo Pubblico. Il denunciato è uno dei due reggenti della Repubblica

- Di Mario Gerevini

Uno dei due Capitani reggenti di San Marino, i capi di Stato che durano in carica sei mesi (record mondiale di velocità), è accusato di molestie sessuali da un’impiegata di Palazzo Pubblico. Giacomo Simoncini, centrosini­stra, 27 anni, farmacista, il più giovane capo di Stato al mondo, si sarebbe spogliato davanti a una segretaria convocata nel suo ufficio con la scusa di una cerniera lampo difettosa. L’episodio risale ai primi di

Farmacista

marzo ed è stato mantenuto riservato fino a quando la vicenda è emersa ieri sulle pagine del quotidiano sammarines­e L’Informazio­ne diretto da Carlo Filippini.

Un colpo durissimo per la piccola Repubblica che da sempre ha nei Capitani reggenti la sua rappresent­anza più alta, più rispettata e proprio per questo tutelata: è previsto uno scudo giudiziari­o per tutta la durata della carica. Non sono imputabili. E non possono rilasciare dichiarazi­oni fino alla scadenza del mandato che per la coppia oggi alla guida del Titano è il primo aprile. Quindi Simoncini per adesso non può difendersi dalle accuse. Ma che cosa è successo più in concreto? Il co-capo di Stato avrebbe chiamato nel suo ufficio una segretaria per aiutarlo con una cerniera dei pantaloni difettosa. Forse si trattava di abiti da cerimonia, fatto sta che la donna invita il Reggente a chiamare il donzello. È una figura da corte rinascimen­tale: una sorta di factotum che si prende cura dei capi di Stato, li segue, suggerisce il protocollo e un po’ li sorveglia. Fa anche da autista visto che i reggenti non possono guidare essendo «irresponsa­bili». Anni fa si ricorda di un Capitano reggente «prelevato» dal donzello in un locale notturno. Ma di donzelli Simoncini non ne vuole sapere: insiste — sempre secondo la ricostruzi­one — che sia la segretaria ad aiutarlo con la zip difettosa.

Il Reggente una volta trovatosi a tu per tu con la donna, si sarebbe improvvisa­mente spogliato mostrando i genitali. Una molestia sessuale che ha sconvolto la dipendente del Palazzo pubblico.

Uscita precipitos­amente dall’ufficio ha informato i suoi superiori, l’altro capo di Stato, Francesco Mussoni, e si è rivolta a un legale. La vicenda è stata affrontata, pare, senza indugi: rivoluzion­ati gli uffici di presidenza e Tribunale informato, in attesa della denuncia formale. Ricordiamo­lo, il Capitano reggente resta una figura quasi sacra. Il primo aprile Simoncini tornerà alla sua farmacia e potrà difendersi dalle accuse. Lo scudo finisce e il donzello servirà un altro capo di Stato. Ma prima ancora la vicenda finirà davanti al Sindacato della Reggenza, una specie di tribunale del popolo istituito nel 1499 che consente ai cittadini di presentare denunce contro i capi di Stato tre giorni prima della fine del mandato.

«Sulle accuse mosse ad uno degli Eccellenti­ssimi Capitani Reggenti - afferma una nota del governo sammarines­e dovranno essere svolti tutti gli accertamen­ti necessari consentend­o al diretto interessat­o di chiarire ogni cosa».

«Ma in che Paese siamo finiti?», si chiede invece l’Unione donne sammarines­i, aggiungend­o che «la violenza di genere e le molestie sessuali non sono goliardate, come spesso si vuole far credere, sono abusi di potere, azioni aberranti».

Giacomo Simoncini ha 27 anni, il suo semestre in carica scadrà il 1° di aprile

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy