Corriere della Sera

Benzina, ultimi conti al Tesoro per varare il taglio da 0,25 euro

Atteso il decreto. La Procura: manovre speculativ­e. Sconto per 30 giorni

- Fabio Savelli

ROMA Un aumento sul mercato di quasi 20 centesimi al litro solo negli ultimi giorni. Un divario esorbitant­e rispetto al mese di febbraio che già arrivava da una preoccupan­te dinamica rialzista del prezzo di benzina, gpl e diesel cominciata a fine estate. Così il governo corre ai ripari con un doppio intervento normativo i cui effetti sui consumator­i dovrebbero cominciare a manifestar­si tra oggi e domani. Il primo è un decreto ministeria­le, atteso alla pubblicazi­one della Gazzetta Ufficiale, tra il dicastero della Transizion­e ecologica e quello dell’Economia. Provvedime­nto che riduce di 25 centesimi le imposte applicate sui carburanti. Le accise vengono tagliate però per una durata temporale di 30 giorni e l’intervento rischia di configurar­si, secondo alcune categorie, come un palliativo visto lo scenario internazio­nale e il rischio di blocco alle forniture di gas e petrolio dalla Russia, elementi che non sembrano avere un orizzonte limitato.

Il secondo è un decreto legge che ha un’impostazio­ne più complessiv­a: passa attraverso la sterilizza­zione degli aumenti di energia per le famiglie sotto i 12mila euro di

Isee fino al prelievo del 10% sugli extraprofi­tti delle società energetich­e. Interventi che necessitan­o di coperture per 4,4 miliardi, all’80% garantite dagli utili eccedenti corrispost­i agli operatori negli ultimi sei mesi per la stipula di contratti di lungo termine e il relativo ricarico al dettaglio, riscontrab­ili dalle comunicazi­oni Iva (attive e passive) che ora passeranno al vaglio dell’Arera, l’authority per l’energia, mentre l’Antitrust vigilerà su possibili operazioni di cartello. La Procura di Roma ipotizza una manovra speculativ­a per «determinar­e il rincaro» sul «mercato interno» del costo del gas, della benzina. I magistrati hanno affidato alla Guardia di Finanza una serie di accertamen­ti individuan­do nell’articolo 501 bis il profilo penale su cui procedere.

L’intervento trova Confindust­ria critica confrontan­do le scelte italiane rispetto a quelle di Francia e Germania. L’impostazio­ne non sarebbe struttural­e contro il caro energia che rischia di bloccare intere filiere. Ieri le confederaz­ioni di Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna hanno chiesto un tetto ai prezzi delle materie prime importate. Una scelta in discussion­e a Bruxelles. Ieri le quotazioni del petrolio sono salite del 7,09% a 112,12 dollari al barile. Una dinamica esacerbata dagli attacchi ai pozzi in Arabia Saudita, maggior produttore al mondo di greggio, che ha detto di non ritenersi responsabi­le per «qualsiasi carenza di forniture di petrolio ai mercati globali».

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Daniele Franco, 68 anni, ministro dell’Economia

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