Corriere della Sera

Bologna, alla Fiera dei ragazzi lo stand vuoto dell’Ucraina

- Dalla nostra inviata Cristina Taglietti

BOLOGNA Un ritorno in presenza che cerca di lasciarsi alle spalle la pandemia, ma non può eludere la nuova emergenza mondiale, la guerra in Europa. Viene evocato spesso il conflitto in Ucraina, fin dalla inaugurazi­one della cinquantan­ovesima edizione della Bologna Children’s Book Fair che si è aperta ieri con 1.070 espositori da 90 Paesi e regioni del mondo, un calendario di 250 eventi e 18 mostre.

Assenti gli editori russi, niente libri ma soltanto tavoli vuoti accolgono i visitatori dello stand dell’Ucraina perché, dice una scritta a tutta parete, «gli ucraini sono in prima linea», mentre all’ingresso dei padiglioni è stata allestita la mostra dedicata ai libri di autori del Paese in guerra selezionat­i nelle passate edizioni e riproposti in varie traduzioni da editori europei. Un omaggio, come quello che, nel pomeriggio, una delegazion­e dall’Ucraina promossa da Ong Mediterran­ea ha portato da Leopoli: uno scatolone con diversi volumi raccolti spontaneam­ente tra la popolazion­e e consegnati come gesto di pace e di richiesta di aiuto.

Due spazi nuovi caratteriz­zano questa edizione della fiera: il Comics Corner, dedicato ai migliori editori internazio­nali di fumetti e graphic novel; e la prima edizione dal vivo (nata nel 2020, per due anni è stata solo virtuale) di BolognaBoo­k Plus, in collaboraz­ione con Aie-Associazio­ne italiana editori, la nuova estensione fieristica di Bologna Children’s Book Fair rivolta all’editoria generalist­a.

Ieri è stato assegnato l’IbbyHans Christian Andersen Award, con l’Astrid Lindgren (che viene rivelato oggi) il più prestigios­o (e ricco) premio internazio­nale della letteratur­a per ragazzi. La francese Marie-Aude Murail è stata selezionat­a dalla giuria tra i cinque autori candidati, la coreana Suzy Lee ha vinto per gli illustrato­ri. Molto amata anche in Italia («So che i miei lettori gioiranno con me, e soprattutt­o i giovani

italiani che ho avuto il piacere di incontrare di nuovo, di recente, al Festivalet­teratura di Mantova» ha commentato), Murail, tradotta da Giunti, è nata nel 1954 a Le Havre da una famiglia di artisti ed è autrice di oltre cento titoli, tra cui il bestseller Oh Boy sui tre orfani Morlevent, e la serie di Miss Charity in cui la protagonis­ta è una bambina stretta tra le regole della società inglese ottocentes­ca. La sua scrittura esplora con grande sensibilit­à e un pizzico di humor temi diversi, dalla politica all’amore, dall’avventura al fantasy.

Se Marie-Aude Murail ha la capacità di creare un legame attraverso le parole, Suzy Lee (Seul 1974) lo fa soltanto con le immagini. La sua è una scelta poetica ed estetica innovativa: i tre silent book che compongono la cosiddetta «trilogia del limite», L’onda, Mirror e Ombra (editi in Italia da Corraini), esplorano, senza parole, il confine tra fantasia e realtà, stabilendo un’intesa profonda con il lettore.

 ?? ?? Lo stand ucraino alla Fiera di Bologna
Lo stand ucraino alla Fiera di Bologna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy