Bridgerton 2, nuovo eroe romantico
Un visconte diviso tra due sorelle indiane, il tema dominante della serie è la diversità culturale
Cavalli, parrucche e abiti sontuosi. La fiaba dei record di Shonda Rhimes è pronta per tornare: dal 25 marzo, su Netflix, sarà disponibile la seconda stagione di quello che nel 2020 si è rivelato essere un fenomeno, Bridgerton.
Assicurato il lieto fine al Duca di Hastings (interpretato da Regé-Jean Page che, dopo questo ruolo è diventato un’icona) e Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor, non si può dire esattamente la stessa cosa del collega), in questo secondo capitolo i riflettori sono tutti per il di lei fratello, Lord Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey). L’impresa in cui è impegnato? Trovare una moglie adeguata. Non tanto una scelta di cuore, ma di testa, come si usava nell’Ottocento.
Le attenzioni dell’esigente visconte finiranno così su due sorelle indiane, Kate Sharma (Simone Ashley) e Edwina (Charithra Chandran).
«Non ho avuto molto tempo per realizzare che sarei stato il protagonista della seconda stagione — racconta Bailey —. Siamo davvero una grande famiglia, i risultati di Bridgerton sono frutto di un lavoro di gruppo: questo mi ha aiutato ad alleviare la pressione di essere il protagonista». In comune con il suo personaggio, confessa, ha una cosa: «Entrambi proveniamo da una famiglia numerosa. Capisco perfettamente come ci si sente ad avere un ruolo in un progetto più ampio. Questo è un aspetto che Anthony condivide anche con Kate: sono in un certo senso isolati, esistono in virtù di altre persone».
Una caratteristica che finirà, ovviamente, per avvicinarli. Come conferma anche Ashley: «Ci sono molte cose di Kate
in cui mi rivedo. Mi piace che abbia un cuore molto grande e dolce, è protettiva nei confronti della sua famiglia. Quello tra Kate e Anthony è un modo cerebrale molto interessante di esplorare la sessualità».
Tradotto: rispetto alla precedente, in questa serie ci sono meno scene di sesso: «La presenza di meno scene di sesso rispetto a prima ha senso per questi personaggi — prosegue — perché sono così protettivi nei confronti delle loro famiglie e sono così sinceri nei confronti dei loro doveri e responsabilità. Le loro non sono scene intime scenografiche: hanno un significato dietro».
Ma tra balli a palazzo e schermaglie d’amore, va in scena più che mai in questa stagione la rappresentazione delle diversità culturali, con due attrici di origini indiane tra le protagoniste. «È un tema molto complesso e importante, che abbiamo sempre a mente — conclude Ashley—. Ma, personalmente, mi sono solo voluta concentrare sul divertimento, la gioia e la normalità di questo ruolo».
Soddisfatto anche l’ideatore Chris Van Dusen: «La seconda stagione è meravigliosa. Abbiamo lavorato duramente per riportare sullo schermo tutto ciò che i fan hanno amato e penso proprio che ce l’abbiamo fatta».