Corriere della Sera

La first lady che salva i bimbi: «Grazie ai convogli della vita»

- di Christel Brigaudeau

Èrimasta all’ombra del marito, dopo l’elezione di Volodymyr Zelensky, a capo dell’Ucraina, nel 2019. Dal 24 febbraio e dall’inizio della guerra, la first lady Olena Zelenska si è mobilitata per garantire corridoi umanitari alla popolazion­e e anche per evacuare i bambini malati di cancro verso i Paesi occidental­i, tra cui la Francia, con aiuto di Brigitte Macron, la première dame francese. Un gruppo di giovani pazienti ucraini è atterrato lunedì a Orly per essere curato in territorio francese.

Come sta?

«Come un essere umano che ha una guerra in casa. Come ogni cittadino ucraino. Mi precipito sulle informazio­ni. Dove ha colpito il nemico stavolta? Ci sono vittime? Seguo le notizie da Mariupol, dove centinaia di migliaia di persone, compresi dei miei conoscenti, sono sottoterra senza contatti, senza elettricit­à, senza medicinali. Ecco il nuovo rituale di tutti i miei concittadi­ni. Ogni giorno bisogna chiamare tutti i parenti. Sono vivi? Controllar­e i messaggi. Se appaiono come letti, si può ancora sperare che abbiano avuto un minimo accesso alla rete, che siano in vita. Ed è già una fortuna incredibil­e in guerra».

Da diversi giorni lei lavora con la première dame francese e quella polacca per organizzar­e l’evacuazion­e di bambini malati. Come si svolge

questa operazione?

«Questi “convogli della vita” non hanno precedenti. È una vera e propria operazione di salvataggi­o. Quando è diventato chiaro che era impossibil­e curare i bambini malati di cancro nei rifugi anti-bomba, abbiamo immediatam­ente cercato una soluzione. Per prima cosa, i bambini di diverse zone del Paese, anche molto calde, vengono trasportat­i a Leopoli, al Western Ukrainian Specialize­d Children’s Medical Centre. Lì vengono visitati, le loro condizioni si stabilizza­no, le cartelle cliniche sono ricostruit­e e tradotte in diverse lingue. In seguito, un hub in Polonia consente ai bambini di ricevere una diagnosi e un supporto medico. Dopo di che i giovani pazienti, col sostegno della comunità oncologica internazio­nale, vengono smistati. Alcuni restano in Polonia, altri vengono mandati in Francia, in Italia, in Germania, negli Stati Uniti, in Canada. Sono felice di aver potuto essere utile al progetto. In particolar­e, sono contenta che grazie al nostro accordo con la signora Macron abbiamo potuto portare piccoli pazienti in Francia».

Come sono i rapporti tra lei e Brigitte Macron?

«Oserei dire non solo calorosi, ma amichevoli. Una delle prime parole di conforto è arrivata da lei».

Come stanno i bambini? E i loro genitori?

«I bambini non si separano dai loro cari, è un elemento importante del progetto. Un altro principio chiave è che vengono assistiti gratuitame­nte. Il cancro è una guerra personale per ogni famiglia coinvolta. Devono battersi su due fronti, con la malattia e con il contesto militare. È una prova estremamen­te complessa. Prendiamo Anya, 12 anni, di Kiev: le mancava solo

I messaggi

Ogni giorno chiamo tutti i parenti, invio messaggi e se vedo che li leggono significa che sono vivi

L’assistenza ai malati I bambini sono assistiti gratis. Devono battersi su due fronti: la malattia e il contesto militare

qualche seduta di chemiotera­pia per terminare il trattament­o. La guerra poteva impedirle questa vittoria? Mai e poi mai. Non possiamo permetterl­o!».

Qual è il bilancio dal 24 febbraio ad oggi dei bambini uccisi e feriti?

«Più di 109 bimbi sono stati uccisi e oltre 120 feriti (dati al 18 marzo ma ieri per Volodymyr Zelensky ne sono morti 117, mdr). Per me è difficile citare questi bilanci. È una tragedia personale per ogni ucraino».

Quanti bambini sono nati in Ucraina dall’inizio della guerra?

«Abbiamo avuto più di 4.000 nascite. Sono venuti al mondo nei sotterrane­i, nelle stazioni della metropolit­ana, nei rifugi anti-bomba.. talvolta nei reparti maternità bombardati: è successo a Mariupol, avete visto tutti le foto». (traduzione di Enrico Del Sero)

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(Getty Images) Insieme Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina dal 2019, con sua moglie Olena Zelenska

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