All’improvviso nuovi marinai, sostituito l’equipaggio russo sul presunto yacht di Putin
Il segretario locale della Cgil: una settimana fa l’avvicendamento
La prova regina che lo Scheherazade, lo yacht da 700 milioni di dollari, sia di Putin ancora non c’è. Ma ogni giorno che passa aumentano gli indizi che il panfilo ormeggiato nei cantieri di Marina di Carrara della Italian Sea Group sia veramente la nave del leader del Cremlino.
L’ultimo in ordine cronologico è arrivato ieri. Il segretario della Cgil di Massa Carrara, Paolo Gozzani, ha rivelato «anomali movimenti sullo yacht» e soprattutto ha detto che «una settimana fa è stato sostituito l’intero equipaggio che prima era quasi tutto russo e adesso è composto solo da inglesi».
Gozzani ha poi aggiunto che la sua preoccupazione da sindacalista è esclusivamente sotto il profilo occupazionale ma è chiaro che la sostituzione dell’intero personale, se accertata, getta una nuova ombra sul reale padrone della nave. Anche perché, ieri mattina durante il suo intervento al Parlamento italiano, anche il presidente ucraino Zelensky aveva citato lo Scheherazade come lo yacht di Putin e lunedì alcuni collaboratori di Aleksei Navalny, l’attivista politico russo avversario di Putin prima avvelenato e poi imprigionato nelle carceri di Mosca, avevano rivelato che nella lista dei 23 nomi dell’equipaggio apparivano almeno una decina di nomi di guardie del corpo e di ufficiali che lavorano per l’Fso, il servizio della Federazione russa incaricato di proteggere Putin e a organizzare la sua vita privata in sicurezza.
Il super yacht non è stato sequestrato e i lavori di manutenzione procedono a pieno ritmo. La società nautica che lo ospita e che non ha nessuna eventuale responsabilità nella vicenda, da giorni si è messa a disposizione degli investigatori fornendo tutta la documentazione anche sulla proprietà, che ufficialmente non risulta essere di Putin.
Resta il sospetto di un prestanome ed è su questa ipotesi, tutta da verificare, che la Guardia di Finanza di Massa Carrara sta facendo laboriosi e difficili accertamenti.
Il nome dell’imbarcazione, Scheherazade, apre le porte a due piste. La prima fa riferimento alla fanciulla protagonista delle Mille e una Notte e porterebbe a uno sceicco che l’avrebbe fatta costruire con rifiniture in oro, saloni lussuosi, un’enorme piscina, cinema, palestre e sala giochi. La seconda pista, più attendibile, è invece russa e effettivamente farebbe pensare a qualcuno molto in alto all’interno della nomenclatura del Cremlino.
Scheherazade è infatti anche una suite sinfonica composta nel 1888 dal compositore russo Rimskij-Korsakov. Lo yacht inoltre avrebbe dotazioni da capo di Stato: due piattaforme di atterraggio per elicotteri e un sistema per intercettare i droni.