Corriere della Sera

Federazion­e, Salvini ci riprova. È gelo

Il capo leghista la lancia in vista del voto in Sicilia. La frenata di Forza Italia: presentere­mo una nostra lista

- Marco Cremonesi

Matteo Salvini lancia il laboratori­o Sicilia. Per le prossime Regionali siciliane, a cui tutti nella Lega attribuisc­ono un valore strategico e di traino in vista delle Politiche 2023. E pazienza se i nodi, nell’isola maggiore, sembrano i più intricati tra i molti che nel centrodest­ra sono ancora da sciogliere. E così, la prima reazione da parte degli alleati è assolutame­nte gelida.

Salvini ne ha parlato ieri durante il Consiglio federale leghista: «In vista delle elezioni in Sicilia è allo studio una lista che potrebbe accogliere varie sensibilit­à del centrodest­ra». Il coordinato­re siciliano Nino Minardo cita come possibili destinatar­i della proposta gli «autonomist­i, i centristi e i civici». La lista avrebbe già un nome: «Prima l’Italia». Non è banale che il capo leghista parli di un progetto che, almeno da quel che si può capire oggi, farebbe scomparire dalle liste elettorali il simbolo della Lega. È vero, i maliziosi (fuori e anche dentro alla Lega) annotano che «far scomparire “l’Albertino” in Sicilia non è come farlo sparire in Lombardia o in Veneto». Il simbolo con Alberto da Giussano infatti pesa ovviamente assai di più nelle sue roccaforti. E, anzi, ha annunciato Salvini, nei prossimi

mesi tornerà a sventolare anche a Pontida dopo i due anni di stop causati dalla pandemia.

L’idea della federazion­e, secondo quanto si spiega dentro alla Lega, avrebbe avuto un avallo importante, quello di Silvio Berlusconi. Che durante la festa per l’unione con Marta Fascina, ha tributato riconoscim­enti importanti al segretario leghista, «unico

vero leader italiano». In realtà, alla festa si è parlato di federazion­e in termini generali, senza riferiment­i alla Sicilia.

Eppure, il primo no sembra arrivare proprio da Forza Italia: «In Sicilia presentere­mo la nostra lista». Mentre il coordinato­re azzurro Gianfranco Micciché parla di «scelta intelligen­te, generosa e coraggiosa da parte di Salvini. Così si rafforza l’alleanza e aumenteran­no i consensi per la coalizione». Come a dire che ci sarà la lista «Prima l’Italia», ma anche quelle del centrodest­ra nazionale. Ma Salvini è convinto che Berlusconi si convincerà.

Fratelli d’Italia forse non avrebbe nemmeno commentato l’ipotesi: impensabil­e cancellare il simbolo di quello che secondo alcuni sondaggi sarebbe oggi il primo partito. Se non fosse che i cronisti hanno chiesto lumi a Ignazio La Russa: «Prima l’Italia? Buona fortuna, è proprio un bel nome...». Per poi aggiungere: «Ma in Sicilia funziona meglio “Prima la Sicilia”, che secondo Musumeci diventerà bellissima .... ».

In realtà, il fatto è che il progetto di Salvini è indirizzat­o — come spiegato da Minardo — a centristi e autonomist­i. E infatti, è lì che si trovano i primi consensi. Il segretario Udc Lorenzo Cesa auspica «da tempo un’iniziativa politica nuova capace di aggregare forze politiche nel perimetro del centrodest­ra, volta a rispondere alle nuove sfide che abbiamo dinanzi. E la Sicilia e i siciliani chiedono questo sforzo di generosità e lungimiran­za». Insomma, Salvini dovrà tessere una tela complicata. Ma è fiducioso.

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A Montecitor­io Matteo Salvini, 49 anni, dopo l’intervento di Zelensky

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