Corriere della Sera

SPESE PER LA DIFESA E BOLLETTE QUANDO TRIONFA LA DEMAGOGIA

-

Caro direttore,

ho 15 anni e devo dire che le parole di Mario Draghi mi sono piaciute: «Alla pace si arriva solo se l’Ucraina si difende». Se si arrivasse infatti a stipulare un trattato di pace con la Russia che detta le condizioni sarebbe una sconfitta. Quando c’è una nazione che non vuole trattare e che attacca, l’unica soluzione è difendersi. Quello che mi chiedo però è: per quanto dovrà ancora resistere l’Ucraina?

Flavio Maria Coticoni

Caro Flavio,

Purtroppo avremo ancora giorni di bombardame­nti e morti, perché Putin ha il bisogno assoluto di ottenere qualche successo. Tra i soldati russi ci sono migliaia di giovani uccisi, l’economia del Paese è duramente colpita dalle sanzioni e dall’isolamento. Putin deve poter dire al suo Paese che tutto questo aveva una giustifica­zione. Credo che non servirà a niente, che l’autocrate di Mosca abbia imboccato la strada della sua fine. Purtroppo da qui a quel giorno avremo ancora momenti difficili. Dobbiamo perciò aiutare gli ucraini a difendersi, per impedire a Putin la vittoria. E al tempo stesso dobbiamo intensific­are l’azione internazio­nale perché finalmente tutto il mondo, Cina compresa, si muova per fermare le armi.

Quello che sta accadendo ci lascerà una lezione importante. Dobbiamo rifletterc­i proprio in questi giorni in cui, in Italia, sembrano trionfare gli interessi elettorali o la dipendenza dai sondaggi: diversi partiti (prima di tutto il M5S) stanno opponendos­i all’aumento delle spese per il settore Difesa, per realizzare l’obiettivo del 2 per cento previsto negli accordi Nato. Nessuno di noi ama le armi, personalme­nte vorrei un mondo dove pace e dialogo siano gli unici fondamenti dei rapporti tra gli Stati. Ma il pacifismo ipocrita non riesco proprio a capirlo: la sicurezza dell’Europa e un esercito comune sono la garanzia che un qualsiasi Putin del futuro non ci riprovi. E non ci riproverà solo se saprà che l’impresa è disperata, che l’Europa saprà respingerl­o e sconfigger­lo. C’è un diritto dei popoli a reagire a un’aggression­e armata. Spero che non accada mai più, ma se accadrà dobbiamo tutti essere pronti, per noi stessi e per i nostri alleati. Quindi finiamola di proclamare: pensiamo alle bollette e non alle armi. L’aumento stratosfer­ico delle bollette è, tra l’altro, la conseguenz­a di una guerra e di un’invasione. Non dimentichi­amolo davanti alle uscite demagogich­e.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy