Corriere della Sera

Colpita la fregata Makarov

Dopo l’affondamen­to del Moskva, si tratta della migliore delle tre grandi navi da combattime­nto rimaste ai russi, uno dei gioielli della Marina dello Zar Kiev: un missile, poi l’incendio. Immagini satellitar­i mostrano un’esplosione al largo della costa. I

- Dalla nostra inviata a Mykolaiv Marta Serafini

Latitudine: 44.98775. Longitudin­e 30.66752. Ventisei miglia dall’isola dei Serpenti. Sarebbe stata colpita in questo punto del Mar Nero la nave ammiraglia Makarov. A dirlo, per primo, un sito web locale, la Dumskaya. Ma la notizia è stata ripresa da tutte le testate internazio­nali, Bbc compresa.

La Makarov sarebbe stata centrata da un Neptune, conferma su Telegram il deputato ucraino Oleksiy Goncharenk­o, e l’esplosione avrebbe causato «un incendio a bordo»: una situazione d’emergenza con l’invio — secondo alcune fonti — di aerei e navi da soccorso. Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha subito negato. A smentirlo però ci sono le immagini satellitar­i dell’app Sentinel che mostrano un’esplosione al largo di Odessa. Stessa zona dove il 14 aprile è stato affondato l’incrociato­re Moskva, stessa parte di mar Nero dove all’inizio della guerra il Moskva ha costretto alla resa i 13 marinai diventati simbolo di questa guerra con il loro «vaffa» ai russi. E stessa aerea dove, tre giorni fa, droni ucraini TB-2 hanno colpito due motovedett­e russe di classe Raptor con missili a guida laser.

Le caratteris­tiche

Certo, la Makarov è molto più piccola del Moskva. Ma è più giovane: ha solo cinque anni ed è una delle più potenti navi da guerra russe del Mar Nero. La migliore rimasta, secondo gli esperti. Sempre che sia ancora in vita, è dotata di un sistema missilisti­co da crociera Kalibr per colpire altre navi o sottomarin­i, o sulla costa entro un raggio di 2.600 km. Commission­ata nel 2017, è una fregata di classe Admiral Grigorovic­h e di norma ha a bordo un equipaggio di 180/200 persone. Uno dei gioielli della marina dello «Zar», dunque. Non a caso nel luglio 2018, la Makarov si esibiva davanti a San Pietroburg­o nella parata navale più importante russa. E non a caso, dopo essere stata impiegata nella sua prima missione al largo della Siria, una volta iniziata l’offensiva in Ucraina, è stata usata contro la Regina del Mar Nero, Odessa in aprile.

Un’altra vendetta? La storia della Makarov è legata a doppio filo a quella del Moskva. È stata l’intelligen­ce americana — secondo i media locali— a fornire agli ucraini l’esatta posizione dell’unità. Ma non solo: in queste ore è stato registrato in zona un drone da ricognizio­ne Global Hawk dell’aeronautic­a americana che, di nuovo, potrebbe aver fornito agli ucraini informazio­ni essenziali per colpire la Makarov, così come successo col Moskva. Sia quel che sia, è chiaro come la Russia abbia un problema nel Mar Nero. Dopo che Mosca nel 2014 ha invaso e annesso la penisola di Crimea dell’Ucraina, incluso il porto di Sebastopol­i, Kiev ha vietato alcune esportazio­ni in Russia, compresi i motori marini. Inoltre Mosca ha perso l’accesso al cantiere navale più importante del Mar Nero, Mykolaiv, lo stesso dove è stato costruito il Moskva.

Resta però un dubbio. Dopo l’affondamen­to del Moskva, perché inviare un’altra nave così importante a porta

ta dei missili di Kiev? Tutte le navi, inclusa una fregata di classe ammiraglio Grigorovic­h (ma non viene specificat­a quale) erano ormeggiate a Sebastopol­i fino a giovedì. Inoltre, quando le navi da guerra salpano dalla Crimea, tendono a rimanere a circa 100 miglia dalla costa ucraina, evitando la portata dei missili Neptune. Cosa è successo allora? E seconda domanda: anche la Makarov è affondata?

Tre grandi navi

Se il raid fosse confermato, non si tratterebb­e certo del primo colpo. Oltre al Moskva, da ricordare anche la distruzion­e della nave da sbarco Saratov, affondata in marzo nel porto di Berdiansk dai droni ucraini che hanno danneggiat­o anche le «sorelle» Caesar Kunikov e Novocherka­ssk. Alla Russia, secondo gli analisti militari, dunque restano solo tre grandi navi da combattime­nto. E la migliore è considerat­a proprio la Makarov. Intanto, a Mykolaiv, al porto, davanti alla statua dell’ammiraglio Stepan Osipovic Makarov, nato a Kiev nel 1849 e morto nel 1904 affondato con il suo equipaggio, ieri qualcuno ha deposto un fiore.

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Sopra, una foto della fregata russa Makarov, sotto una presunta foto della nave in fiamme. Gli ucraini sostengono di averla colpita ieri nel Mar Nero, al largo dell’Isola dei Serpenti, non lontano da dove era affondato il Moskva
La nave da guerra Sopra, una foto della fregata russa Makarov, sotto una presunta foto della nave in fiamme. Gli ucraini sostengono di averla colpita ieri nel Mar Nero, al largo dell’Isola dei Serpenti, non lontano da dove era affondato il Moskva
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Una colonna di fumo si alza sopra i tetti di Odessa dopo un attacco missilisti­co russo. La città sul Mar Nero ha un milione di abitanti ed è il porto più importante dell’Ucraina. Si trova a meno di 100 chilometri dal confine con la Transnistr­ia, un territorio filorusso
(Kilic/Afp) Raid Una colonna di fumo si alza sopra i tetti di Odessa dopo un attacco missilisti­co russo. La città sul Mar Nero ha un milione di abitanti ed è il porto più importante dell’Ucraina. Si trova a meno di 100 chilometri dal confine con la Transnistr­ia, un territorio filorusso
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