Boris punito dopo i partygate Perse le roccaforti storiche
Gran Bretagna, flop dei conservatori alle amministrative: Johnson rischia
LONDRA Il cuore di Londra è rosso: i laburisti sono riusciti nell’impresa di strappare ai conservatori il consiglio locale di Westminster, in mano alla destra fin dalla sua creazione nel 1964. Questo vuol dire che il quartiere che ospita il Parlamento e il governo — oltre che i palazzi reali — sarà governato ora dall’opposizione.
Per Boris Johnson è stata una disfatta alle elezioni amministrative che si sono tenute giovedì. Il suo partito conservatore ha perso in tutta l’Inghilterra centinaia di seggi, molti in luoghi simbolici: oltre a Westminster è caduto anche Wandsworth — sempre a Londra — quartiere simbolo del thatcherismo e immortalato pure in «Love Actually» (è dove Hugh Grant va a bussare porta a porta).
Si è trattato del verdetto degli elettori sul partygate, lo scandalo delle feste in lockdown a Downing Street: la credibilità di Johnson ne è uscita distrutta e la sua popolarità è ai minimi, tanto che il suo partito in molte zone si è presentato con l’etichetta di «Conservatori locali», nel tentativo (vano) di prendere le distanze dalla propria stessa leadership.
La rotta dei Tories è stata evidente soprattutto a Londra (dove si concentrava il 40% della competizione elettorale), mentre nel resto dell’Inghilterra i laburisti non sono riusciti a sfondare: in particolare nel Nord operaio proBrexit i conservatori, che avevano dilagato alle politiche del 2019, hanno retto meglio l’urto. E la vittoria dimezzata di Keir Starmer, il leader del Labour, è stata resa ancora più amara dal fatto che la polizia inglese ha aperto un’inchiesta sul Birragate, la rivelazione che anche lui si era dato a bevute fuorilegge durante l’emergenza Covid.
Sono andati bene al voto i partiti minori, ossia i liberaldemocratici e i Verdi, mentre in Irlanda del Nord ci si aspetta la vittoria storica del Sinn Fein, il partito nazionalista cattolico erede dell’Ira.
Per Boris si apre una fase delicata. È possibile che nei prossimi giorni Scotland Yard, che aveva deciso di rispettare una pausa elettorale, annunci nuove multe contro il primo ministro a causa dei festini illegali; ed è atteso a breve il rapporto finale dell’inchiesta di Sue Gray, che si prospetta devastante per il premier. Sommando la batosta elettorale, nei ranghi dei conservatori si riaprirà il toto-successione: con la possibilità che scatti un voto di sfiducia contro Johnson con l’obiettivo di defenestrarlo entro l’estate.