Angela, la prof di Ingegneria «Io e mio marito, una squadra»
Angela Sara Cacciapuoti è mamma di Vittorio, quasi 9 anni, e di Camilla che ha 12 mesi. Lei ha 42 anni, è docente associato di Ingegneria delle telecomunicazioni all’università Federico II — dipartimento di Ingegneria elettrica e delle tecnologie dell’informazione — e ha ottenuto diversi premi internazionali per le sue ricerche. Una prof in carriera in un ambiente fino a pochi anni fa molto maschile che non ha mai pensato di dover scegliere fra lavoro e famiglia. «Per me è sempre stato normale coltivare l’idea di affrontare con passione il lavoro e parallelamente un aspetto intimista della vita. E con determinazione ho scelto di costruire qualcosa qui — ricorda —. Sono stata all’estero dove avevo la possibilità di restare, ma ero decisa a tornare». Con i figli si è organizzata con una babysitter, ma anche con la nonna. «Va riconosciuto il fatto che i nonni sono il welfare d’Italia — dice —. Quanto a me e mio marito, facciamo lo stesso lavoro e sappiamo fare squadra. Abbiamo gli stessi impegni e le stesse responsabilità e riusciamo a distribuire i carichi con equilibrio. Da quando è nata Camilla e io ho incominciato ad allattare tutti gli impegni sportivi di Vittorio vengono gestiti da mio marito». La laurea nel 2002, la cattedra nel 2020: più di quindici anni di precariato durante i quali è arrivato il primo figlio. «Per la seconda è passato un po’ di tempo: è arrivata durante questo periodo di emergenza da Covid». Cacciapuoti non considera lo smart working «una strada praticabile». Con gli studenti c’è bisogno di un rapporto diretto e in presenza, ho un gruppo di ricerca dove occorre una interazione continua e un dialogo. L’importante, per tenere insieme tutto, è organizzarsi bene e mettere passione e impegno in tutto quello che si fa.