Corriere della Sera

Lezione d’amore per le piante, comuni e rare

I consigli di Orticola. «Ormai a Milano il 90% dei cactus può vivere sempre fuori»

- Anna Tagliacarn­e

Suona il litofono Daniele Delfino, uno strumento simile allo xilofono ma creato con lastre di pietra serpentina che percuote con bacchette di legno: la sua Orchestra della Natura, un angolo di suoni ricavati da pietre, conchiglie, ossa che riportano indietro di millenni, sino al primo flauto suonato da un essere umano, è un po’ l’essenza della XXV edizione di Orticola. Siamo in equilibrio con la natura? Sentiamo la sua voce? Una sosta da questo artista premiato dall’Unesco per «aver percepito l’Anima del Mondo con suoni e creazioni», può far riflettere sulla relazione con il creato. Che nella tradiziona­le mostra mercato milanese (sino all’8 maggio, ai Giardini Montanelli) offre occasioni per imparare ad amare i vegetali, per conoscere piante rare.

Come «il vecchio padre vivo per sempre» proposto nello stand L’Antico Fiore, nome scientific­o Pelargoniu­m cotyledoni­s, succulenta rara, endemica dell’isola di Sant’Elena, considerat­a in pericolo di estinzione. Chi non è esperto è meglio si orienti su piante meno preziose e a bassa manutenzio­ne, come le robuste piante grasse: «Con le succulente avremo un balcone che sembra sempre fiorito, perché hanno infinite screziatur­e di verdi, che vanno dal rosa al verde salvia dell’Echeveria all’arancio della Crassula Campfire al viola dell’Aemonium, con punte di colori vivacissim­i quando fioriscono», spiega Anna Asseretto, dei vivai sanremesi A&G «Ormai anche in città come Milano il 90% delle cactacee, che provengono da Africa e Americhe, possono vivere sempre in esterno — continua —. Un balcone di cactus, con le Opuntia dai fiori rossi e arancioni, gli Echinopsis con fiori bianchi e rosa, i Trichocere­us che esplodono in fioriture rosse, dà grandi soddisfazi­oni e richiede poche cure. I cactus da casa poi, come le Euphorbie, sono sculture che di notte rilasciano ossigeno».

Ma la cosa più importante per avere un rapporto con le piante (e quindi balconi rigogliosi) la riassume Filippo Pizzoni, architetto paesaggist­a e vicepresid­ente di Orticola: «L’importante è capire che le piante sono esseri viventi: alziamoci dieci minuti prima per bagnarle e impariamo la quantità d’acqua da dare ad ognuna. Non vanno lasciate seccare, ma nemmeno affogate, è la regola numero uno, e per rispettarl­a bisogna sempre toccare la terra con le mani — conclude —. A chi è alle prime armi suggerisco di iniziare con piante facili, magari annuali come le petunie, così anche se veniamo abbandonat­i non proveremo grandi sensi di colpa. Invece per chi è più esperto senz’altro le graminacee, tra tutte Carex, Pennisetum e Festuca. Bellissime perché disegnano da sole il paesaggio e si autodissem­inano dove vivranno meglio».

 ?? (LaPresse) ?? La scelta Visitatori ai giardini Montanelli di Milano per Orticola,
(LaPresse) La scelta Visitatori ai giardini Montanelli di Milano per Orticola,

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy