«Perché abbiamo rifiutato i lavori con il superbonus»
Vorrei testimoniare perché anche io sono critico a proposito del superbonus 110%. Lo scorso anno, come migliaia di condomini, abbiamo preso in esame la possibilità di migliorare la prestazione energetica dell’edificio. Abbiamo individuato un’impresa, che dopo i primi contatti ci ha consigliato anche un intervento antisismico, presentando un progetto di massima. Ci è sembrata una buona idea, ed abbiamo deliberato di avviare la progettazione esecutiva, che come unica condizione richiedeva il pagamento del 15% del costo della progettazione stessa. Costo che poi ci sarebbe stato restituito nel caso di esecuzione dei lavori, completamente coperti dal superbonus 110%. Dopo pochi giorni è arrivata la richiesta dall’amministratore della somma da anticipare, circa 64 mila euro. Fatti due conti, il costo della sola progettazione risultava essere ben oltre i 400 mila euro. Chiamato l’amministratore per chiedere spiegazioni, mi ha risposto che anche a lui sembrava tanto, ma che rientrava nelle tabelle ministeriali, che avrebbe richiesto quattro o cinque mesi di tempo per l’esecuzione e che dovevamo considerare che non l’avremmo pagata noi, ma lo Stato. Io gli ho fatto presente che per quella cifra avrei voluto come architetto almeno Renzo Piano o Santiago Calatrava, e che prima o poi l’avremmo pagata comunque come contribuenti. Con altri condomini abbiamo dato incarico di valutare il progetto di massima a un ingegnere strutturista, che si è limitato a definirlo «imbarazzante», tanto inadeguato da mettere a rischio la stabilità dell’immobile e risultare dannoso in caso di evento sismico.
Antonino Calabrese