Tre Università per ricordare Daveri, l’economista con il sorriso
DAL NOSTRO INVIATO
PIACENZA Il suo sorriso, la sua capacità di appassionare gli studenti, il suo rigore, il suo dono di spiegare cose complicate in modo chiaro. Il suo talento di divulgatore. L’occasione di ricordare Francesco Daveri, ieri all’Università Cattolica di Piacenza, è stato un ritrovarsi a raccontare dell’uomo ancor più dell’accademico, del direttore dell’Mba Bocconi, del ricercatore raffinato. I suoi allievi: «Con lui ti sentivi capace di conoscere il mondo e interpretarlo». E i rettori delle tre Università dove ha insegnato. La commozione ferma più volte le parole di Francesco Giavazzi: «Riusciva a dare un suo tratto sull’ultima bozza di misure del governo nel giro di dieci minuti, quando bisognava scrivere per il Corriere. E non riesci a farlo se non hai le idee chiare, come le aveva lui». Per il rettore della Bocconi, Gianmario Verona: «Sono tre gli elementi che hanno illuminato la sua attività di macroeconomista moderno: competenza, generosità e imprenditorialità». Per Paolo Andrei, Rettore di Parma: «Ha sempre voluto essere motore del cambiamento, un impulso alla didattica con attenzione particolare alle persone». Il Rettore della Cattolica, Franco Anelli ricorda «i progetti importanti che ha avviato, un economista attento a trasferire l’analisi all’attuazione». Per il presidente Mario Monti «ha sempre dato importanza più alla sostanza che alla forma. Sempre l’uomo della mediazione tra l’avanzamento della scienza e la divulgazione, componente decisiva della politica economica». «Durante la pandemia con la classe 45 del Master fu capace di tenere insieme una comunità», racconta Giuseppe Soda che guida la Sda Bocconi. Gli interventi di Tito Boeri, Anna Maria Fellegara, Mario Menegatti. L’economista con il sorriso che a 13 anni voleva diventare giornalista per «far trionfare la verità». E che si emozionava per gli incontri al «suo» liceo, il Beccaria.