Corriere della Sera

Fuori gli ultimi civili da Azovstal E la Nato sulla Crimea «Niente annessioni»

Il mistero della fregata «Colpo» autentico o soltanto propaganda? La fine della resistenza nell’acciaieria potrebbe essere questione di ore. Zelensky: « Stiamo lavorando per far uscire i nostri militari-eroi»

- (G.O.)

Il mistero della fregata russa Makarov. Due giorni fa una fonte ufficiale di Kiev sosteneva che fosse stata colpita nel Mar Nero, Mosca ha reagito affermando di non avere notizie e il Pentagono ha aggiunto di non aver trovato riscontri. È avvenuto l’attacco? Possiamo dare quattro risposte. È una notizia falsa. Hanno provato a farlo e non ci sono riusciti. Hanno centrato altro target. C’è qualcosa di vero. In ogni conflitto tutti i contendent­i usano propaganda, sembra strano però che gli ucraini abbiano annunciato un’operazione così importante per poi essere smentiti. A sua volta, il comando della Flotta russa può diffondere una foto databile per dimostrare che la nave non ha problemi. Sempre che abbia interesse. Ci sono segnali dal «mare»? Gli esperti non hanno registrato al momento aspetti particolar­i, venerdì c’era stata una traccia possibile di un’unità in fiamme. Ma non ha avuto seguito. Hanno raccontato tutto? In zona erano presenti numerosi voli di ricognizio­ne alleati. Se è avvenuto qualcosa dovrebbero averlo visto. C’è chi specula su una scelta d’opportunit­à. Preferisco­no tacere per non accendere altre polemiche.

Quelli in grado di tenere il fucile in mano a questo punto potrebbero essere circa 1.500. «Stiamo preparando la seconda fase della missione di evacuazion­e: i feriti e i medici. E stiamo lavorando per evacuare i nostri militari, gli eroi a difesa di Mariupol» ha reso noto Zelensky su Telegram.

La fine della resistenza di Mariupol potrebbe forse aiutare la ripresa del dialogo tra Mosca e Kiev. E le dichiarazi­oni due giorni fa di Zelensky, in cui reiterava la sua disponibil­ità a cedere le parti del Donbass e la Crimea occupati dai russi nel 2014 in cambio della pace e del ritorno russo sui confini del 24 febbraio, sembravano un’apertura. In passato gli ucraini avevano proposto «un congelamen­to» per 15 anni dello status delle due regioni. Ma ieri la situazione si è complicata con la presa di posizione del segretario generale della Nato, Jens Stoltenber­g, che ha detto: «I membri della Nato non accetteran­no mai l’annessione illegale della Crimea e il controllo russo su parti dell’Ucraina orientale». L’abbraccio troppo caloroso degli alleati potrebbe alla fine rivelarsi imbarazzan­te per Zelensky.

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(Ap) Con la famiglia L’arrivo a Zaporizhzh­ia di Serhii Tsybulchen­ko, a sin., con i suoi familiari
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In salvo Civili evacuati dall’acciaieria Azovstal con i volontari della Croce Rossa (Epa)

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