Esprinet, Opa da 120 milioni su Cellularline
Èsempre stato un problema di batteria. Fu proprio la scarsa autonomia dei telefoni E-TACS nei primi anni Novanta, a spingere Cellular Italia a produrre accessori per il cellulare, in particolare il caricabatterie da auto. Poi arrivò la produzione di accessori per telefonia mobile e il passaggio della maggioranza, nel 2013, a L Capital, Private Equity Fund del Gruppo LVMH. Nel 2018 la quotazione in Borsa e ieri l’annuncio dell’Opa da parte di Esprinet, gruppo attivo nella sicurezza informatica, consulenza vendita e di apparecchiature tecnologiche. Attraverso un’offerta pubblica di acquisto volontario al prezzo di 4,41 euro per azione, il gruppo lombardo ha presentato una manifestazione d’interesse non vincolante a Cellularline finalizzata a lanciare l’opa e il successivo delisting da Piazza Affari.
Un’operazione da circa 120 milioni «in linea — ha aggiunto Esprinet — con quanto previsto nel Piano Strategico 2022-24 e porrà le condizioni per sviluppare un approccio multi-brand, utile a raggiungere un più ampio e differenziato numero di consumatori». Il prezzo offerto è comprensivo del dividendo in contanti deliberato dall’assemblea e pari a 0,16 euro per azione e vede un premio di circa il 27,5% rispetto alla chiusura di Cellularline del 5 maggio 2022. Il consiglio d’amministrazione di Cellularline avrà ora dieci giorni per esprimersi sulla proposta di Esprinet. Nel caso in cui il consiglio darà il suo via libera, entro la fine di maggio inizierà la due diligence i cui esiti saranno valutati entro metà giugno. La potenziale Offerta pubblica d’acquisto sarà poi lanciata prima della pausa estiva.