Corriere della Sera

Simeone junior e il trio che fa sognare l’Hellas Spaventa i rossoneri fra record e mercato

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No, non hanno mollato, hanno ancora un lavoro da portare a termine e il Milan farà bene a stare attento a quei tre, al di là della mitologia mai del tutto sbiadita della Fatal Verona. Giovanni Simeone, Antonin Barak e Gianluca Caprari sono il trio delle meraviglie dell’Hellas: assieme hanno fatto 39 gol e 16 assist e quindi hanno messo la firma su 55 dei 61 gol della squadra di Tudor, partita con tre giornate di ritardo (0 punti per Di Francesco, esonerato) e adesso ancora in corsa: per il record di punti che dista due lunghezze, per avere più vittorie che sconfitte in una stagione (non accade dal 1987, basta un pari per la certezza aritmetica) e anche per la Conference, lontana 4 punti, ma ancora un sogno per la frenata di Atalanta e Fiorentina.

Tutti e tre alla miglior stagione della carriera, tutti e tre figli di allenatori che ne hanno seguito la crescita da bambini, Simeone, Barak e Caprari sono abituati da sempre a dover dimostrare qualcosa in più degli altri ma non sempre nel corso della loro carriera ci sono riusciti con continuità. Adesso sì, per merito di un impianto tattico già collaudato nel biennio di Juric ed esaltato da Tudor con l’arrivo in estate prima di Simeone (debutto alla terza giornata) e quindi di Caprari, arrivato all’ultimo per sostituire Zaccagni: una doppia intuizione felice del d.s. D’Amico che è riuscito a dare al tecnico croato quello che il suo predecesso­re non aveva avuto: gente che attacca in verticale, danzando fra le linee con tecnica, imprevedib­ilità da ambidestro e spunto veloce come Caprari o trascinand­o il pallone nei corridoi più stretti con la potenza delle sue lunghe leve, come il mancino Barak. Con due così alle spalle, il gioco di Simeone è diventato più semplice, quasi essenziale. Essere servito a dieci metri dalla zona calda invece che a venti, consente all’argentino di arrivare al tiro prima, spesso per vie orizzontal­i, aumentando così la percentual­e realizzati­va a livelli impensabil­i e moltiplica­ndo anche gli assist (5): per fare i 16 gol (senza rigori) il Cholito ha tirato appena 28 volte nello specchio della porta, una media migliore di tutti i tre quelli che lo precedono, Immobile (27 su 57), Vlahovic (23 su 52) e Lautaro (19 su 45).

Preso dal Cagliari in prestito con diritto di riscatto a 12 milioni, l’argentino definito dai compagni il «più colto della squadra» oltre che il più

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