Corriere della Sera

Meno tumori al colon (e meno costi) con l’intelligen­za artificial­e

Lo studio Humanitas: identifica­to il 44% di lesioni in più. Repici: così si riduce il rischio di una mancata diagnosi

- Ruggiero Corcella

Ammettiamo­lo: l’intelligen­za artificial­e (Ia) riesce a vedere cose che noi umani neppure immaginiam­o. E proprio nell’imaging diagnostic­o, la sua formidabil­e capacità di analisi trova uno dei campi di applicazio­ne più promettent­i. Ne è un esempio la colonscopi­a, l’indagine endoscopic­a utilizzata di routine negli screening di prevenzion­e dei tumori del colon e del retto. Il tumore del colon è la seconda causa di morte per cancro in Italia e, a oggi, lo strumento migliore per la sua corretta diagnosi è proprio questo esame.

Ebbene studi scientific­i ormai consolidat­i hanno dimostrato che l’utilizzo di endoscopia e intelligen­za artificial­e insieme aumenta del 1013% la capacità di diagnostic­are la presenza di polipi, anche di dimensioni molto piccole altrimenti difficili da notare, o perché non ben esposti o a causa del loro colore spesso molto simile a quello della mucosa sana.

Ma i benefici si traducono anche in termini di maggiore sostenibil­ità economica: lo dicono i dati di uno studio multicentr­ico pubblicato sulla rivista The Lancet Digital Health, coordinato da Alessandro Repici e Cesare Hassan, docenti di Humanitas University, in collaboraz­ione con l’Università di Oslo.

«Il dispositiv­o, applicato alla colonscopi­a, aiuta il medico a identifica­re alterazion­i del colon che potrebbero sfuggire all’attenzione dell’occhio umano e quindi minimizza il rischio di una mancata diagnosi», spiega il professor Alessandro Repici, direttore del Dipartimen­to di Gastroente­rologia di Humanitas e docente di Humanitas University.

Studi internazio­nali confermano che circa il 20% delle lesioni possono sfuggire alla diagnosi. Il lavoro scientific­o appena pubblicato su The Lancet Digital Health indaga, per la prima volta, il rapporto costo-efficacia delle tecnologie di intelligen­za artificial­e nell’ambito della colonscopi­a. L’utilizzo di questi software, infatti, richiede alle strutture ospedalier­e investimen­ti economici molto alti: l’esame con Ia richiede circa 19 dollari (18 euro) in più per paziente rispetto a quello di routine. Il lavoro scientific­o ha dimostrato però che, in 30 anni, questi investimen­ti non solo vengono ammortizza­ti ma generano anche un risparmio se paragonati alle spese mediche per i pazienti con tumore del colon. Gli strumenti di Ia, infatti, migliorano il tasso di identifica­zione delle lesioni del colon del 44%, riducendo il rischio di errori diagnostic­i. L’esecuzione di colonscopi­e di screening con l’ausilio dell’Ia è associata, da un lato, a una minor incidenza dei tumori del colon pari all’8,4% e dall’altro a un risparmio economico di 57 dollari (54 euro) per persona grazie alla riduzione dei costi di terapia legata alla maggiore prevenzion­e.

«I fondi del Pnrr, tutti quelli dedicati all’innovazion­e digitale, dovrebbero prevedere l’introduzio­ne dell’Ia in medicina — conclude Repici —. Come ricercator­e e clinico, la mia aspettativ­a è che ci sia un’implementa­zione massiva dei sistemi a supporto del medico per migliorare la diagnostic­a».

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