INTERVENTI E REPLICHE
Le parole di Ida Dominijanni
Gentile direttore, non ho il piacere di conoscere Aldo Grasso e non so che cosa facesse lui quando io, poco più che ventenne, cominciavo a scrivere sull’unico quotidiano italiano nato sulla base della critica (da sinistra) all’Urss e al socialismo reale. Né so come fargli pervenire in omaggio un recente numero della rivista «Parole Chiave» da me curato, che contiene un’analisi spietata dei sovranismi di qualunque marcatura, da quello di Putin a quello di Trump a quelli nostrani. Ma poiché l’onere della prova spetta a chi le accuse le fa e non a chi le riceve, invito Aldo Grasso a citare una sola riga della mia produzione giornalistica e scientifica, compresi gli articoli e gli interventi sulla guerra in Ucraina, dalla quale risulti provata l’imputazione di filoputinismo e rossobrunismo che rivolge a me e ad altre/i nel suo pezzo (Corriere, 1 maggio). Non la troverà. Di prove provate della nostalgia del manganello e delle liste di proscrizione di infausta memoria ne abbiamo invece una al giorno. Quella fornita da Grasso si aggiunge tristemente alle altre, in una guerra a cui noi occidentali partecipiamo in nome della democrazia ma la cui prima vittima è la qualità del dibattito pubblico e dunque la democrazia stessa.
Ida Dominijanni
Gentile Ida Dominijanni, lei non mi legge, ne ha tutto il diritto, ma io leggo lei e queste sono sue parole: «Il popolo ucraino sta attraversando l’inferno e merita, lo dico col cuore e con la ragione, tutta la nostra solidarietà, ma il suo è un governo populista, nazionalista e guerrafondaio. Prima ce ne accorgiamo e diamo un taglio alla mistica di Zelensky martire della libertà democratica meglio è». È esattamente ciò che sostiene la propaganda russa. (a.g.)
«Lo sciopero delle guardie giurate»
Lavoro come guardia giurata e il 2 maggio c’è stato lo sciopero nazionale della nostra categoria con manifestazione a Roma, ma non se ne è parlato. Da sei anni e mezzo non abbiamo un contratto adeguato.
Alessandro Ruggiero