Cavendish è infinito, a 72 km all’ora uno sprint magico
Nell’ultima tappa ungherese del Giro, l’inglese che festeggerà i 37 anni il 21 maggio, mette tutti in riga
BALATONFURED Ieri a quasi 37 anni, età avanzatissima per uno sprinter, Mark Cavendish è riuscito a spingere la sua bicicletta in volata a 72,1 chilometri all’ora per 17 secondi. Cav l’Immortale ha trionfato a 14 anni di distanza dalla prima vittoria al Giro d’Italia, a nove dalla penultima. Il debutto risaliva al 13 maggio 2008, sul lungomare di Catanzaro. I 192 avversari che lo sbarbatello inglese si lasciò alle spalle, in uno sprint rabbioso e scomposto, sono tutti in pensione da tempo, tranne uno: Vincenzo Nibali. Anche il penultimo successo era lontanissimo: 26 maggio 2013 a Brescia, su Modolo e Viviani.
Sulle sponde del lago Balaton, Mark ha conquistato la 16ª tappa rosa che aggiunge alle 34 del Tour (record) e alle due della Vuelta. Pochi dubbi su chi sia il più grande e longevo sprinter del nuovo secolo, lui. Imbattibile tra il 2008 e il 2015, in progressiva e profonda crisi fisica e psicologica fino al 2020 (dopo sei cambi di squadra), Cav è tornato Cannoball lo scorso anno
Oggi il trasferimento, la corsa rosa riparte domani dalla Sicilia con la scalata dell’Etna
(quattro vittorie e la maglia verde) quando tutti lo davano per finito.
Sfumata l’esplosività degli esordi, Cav ha imparato a sfruttare meglio il «treno» della squadra (ultimi vagoni ieri Ballerini e Morkov che hanno frustrato le ambizioni di Demare e Gaviria) e a sostenere una velocità motociclistica più a lungo di quand’era giovane. Il suo segreto è soprattutto una testa libera da cattivi pensieri: «La sensazione è la stessa della mia prima volta, ma rispetto a qualche tempo fa ora amo di più correre e sono più felice: vinco per questo e perché ho un grande team alle spalle».
Il Giro ha lasciato l’Ungheria dopo tre giorni di bagno di folla, con tre vincitori di gran classe e una maglia rosa sulle spalle larghissime di Mathieu Van Der Poel. La carovana sbarca oggi a Catania e si prepara alla sfida e alle sentenze dell’Etna di domani. I primi 400 km non hanno registrato grandi defezioni e i favoriti ripartono quasi tutti alla pari. Simon Yates, secondo, è quello che sta meglio di tutti: strepitoso a cronometro, è il candidato numero uno per prendere la maglia. Giulio Ciccone — lento contro il tempo — deve dimostrare di non essere già fuori dai giochi.