La mobilità sostenibile di Toyota si chiama Kinto
Il brand del colosso giapponese dedicato ai servizi di vetture in sharing a basso impatto ambientale
In un mondo dove la mobilità si evolve rapidamente per divenire elettrificata e sostenibile, Kinto è la risposta del gigante Toyota al mondo che cambia, un pezzo importante della sua trasformazione da Automotive Company a Mobility Company. Creato nel 2019 e da due anni anche in Italia, il brand dedicato alla mobilità multimodale nasce per offrire soluzioni innovative, integrate e a basso impatto ambientale a chi deve spostarsi e viaggiare.
«La nostra missione è rendere la mobilità accessibile a tutti dove vogliono, quando vogliono e alle condizioni più vantaggiose – spiega Mauro Caruccio, Chairman & CEO di KINTO Italia – e lo facciamo offrendo un ventaglio di soluzioni basate su piattaforme integrate e sui nostri mezzi elettrificati a basso impatto ambientale». I prodotti Kinto si dividono in asset-based e service-based: nel primo caso si tratta di formule per il noleggio dei veicoli elettrificati di Toyota e Lexus, mentre nell’offerta service-based ricadono i servizi basati su piattaforme digitali innovative. Grazie ad essi è possibile pianificare ogni fase di un viaggio con pochi click, oppure condividere l’auto aziendale.
Sono asset-based i prodotti KINTO One, ovvero il noleggio da 12 a 72 mesi di Toyota e Lexus con formula all-inclusive e una flotta di oltre 5.000 vetture, e il servizio di car sharing Kinto Share. Lanciato a Venezia già nel 2018, quest’ultimo oggi ha oltre 6.000 iscritti ed ha raggiunto il traguardo di circa 30.000 noleggi, con oltre 1.130.000 chilometri percorsi per il 50% del tempo a zero emissioni.
Nel corso del 2022 arriverà anche KINTO Flex, servizio di noleggio a breve-medio termine – da 1 mese a 12 mesi – che si attiva con zero anticipo, si paga con abbonamento mensile all-inclusive e può essere disdetto in qualsiasi momento, secondo quella modalità di fruizione cui ci hanno abituato Netflix o Spotify.
Per quanto riguarda invece l’offerta service-based, KINTO Join è il servizio di car pooling che ha già 13.000 utenti in 21 grandi aziende, mentre Kinto Go è l’app per la mobilità integrata multimodale: sviluppata in Italia, consente di pianificare il proprio viaggio con pochi click grazie agli accordi stretti con 500 operatori di mobilità, offrendo servizi in più di 5.000 comuni e coprendo il 70% del territorio nazionale. «La sostenibilità non è un generico appello morale, ma qualcosa che si ottiene solo con l’utilizzo virtuoso di piattaforme e tecnologie», aggiunge Mauro Caruccio. «Servono processi organizzativi, valori culturali e incentivi», conclude l’AD Kinto.