Condannato l’ex premier: adesso rischia i domiciliari
PARIGI Il 25 gennaio 2017 il foglio satirico Le Canard Enchaîné pubblicò un articolo sull’ex premier François Fillon, che sembrava destinato a diventare presidente della Repubblica, e sulla sua assistente parlamentare ombra, la moglie Penelope: 500 mila euro di stipendi pagati con il denaro pubblico, senza che lei si fosse mai fatta vedere in Parlamento. Fillon finì sotto inchiesta, perse le elezioni e ieri — oltre cinque anni dopo — è arrivata la sentenza di condanna in Appello: quattro anni di carcere di cui uno senza condizionale, 375 mila euro di multa, 800 mila da rimborsare al Parlamento, 10 anni di ineleggibilità. Salvo la decisione contraria della Cassazione, all’ex premier toccherà un anno di domiciliari con il braccialetto elettronico. La moglie è stata condannata a due anni con la condizionale. Fillon nel frattempo si è riciclato nei Consigli di amministrazione di alcune società russe, ma dopo l’invasione dell’Ucraina si è dimesso dagli incarichi in Sibur (petrolchimica) e Zarubezhneft (idrocarburi).