«Grazie alla corsa in e-bike la nostra regione è pronta a valorizzare i piccoli centri e i tesori tra mare e interno»
Musumeci: da sempre puntiamo su sport e turismo
Un Giro da grimpeur, anzi, da passisti, ma pure da finisseur. Un Giro per tutti, perché è il Giro-E, la declinazione «elettrica» del Giro d’Italia, che si svolge sulle stesse strade e negli stessi giorni della Corsa Rosa, ma con bici a pedalata assistita, che rendono «umane» tappe che, altrimenti, sarebbero patrimonio di professionisti o di ciclisti amatoriali ma super allenati.
Parte oggi da Adrano, città metropolitana di Catania. È la quarta edizione, la terza che prende il via dalla Sicilia. Nel 2018 la numero zero partì da Catania, nel 2020 la numero due da Caltanissetta. Forse perché questo evento, l’unico «Grande Giro» al mondo dedicato alle e-bike, è il testimonial perfetto per un territorio che pare nato per essere percorso in sella, scoperto con la lentezza tipica del ciclismo.
«Il governo siciliano scommette da sempre, con convinzione, sul binomio sport e turismo — spiega Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana —. Con il Giro di Sicilia, il Giro d’Italia e il Giro-E, la primavera è, a pieno titolo, la stagione del grande ciclismo nell’Isola. I tre grandi eventi di livello internazionale, fortemente voluti e realizzati con la collaborazione di Rcs Sport, oltre a richiamare tantissimi appassionati costituiscono occasioni uniche per ritorno di immagine e promozione turistica. Grazie a queste manifestazioni valorizziamo ulteriormente piccoli e grandi centri della Sicilia, facendo apprezzare la nostra regione in tutto il mondo e dando la possibilità di scoprire le località meno note, i “tesori” custoditi tra il mare e le aree interne».
Salite, afrore e fantasia: cosa meglio di una «passeggiata» a ritmo allegro, con strade chiuse al traffico, vivendo le sensazioni di Vincenzo Nibali (citazione obbligata) e compagni, per scoprire l’incanto della Sicilia e la bellezza della bici?
«La nostra terra si candida a essere un paradiso per tutti i ciclisti, non solo per gli atleti delle competizioni agonistiche che danno all’Isola la ribalta dei grandi palcoscenici internazionali — aggiunge Manlio Messina, assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana —. Ci proponiamo come terra da esplorare, ricca di luoghi da scoprire pedalando tra mare e montagna, magari proprio in sella a bici a pedalata assistita, mezzi che si addicono perfettamente alla scoperta del nostro variegato e sorprendente territorio con le sue tradizioni, le sue specialità culinarie e le sue unicità».
Il Giro-E è territorio, turismo, tecnologia, sostenibilità ma, soprattutto, la più bella esperienza in sella consentita a ciclisti non professionisti. Quest’anno saranno 18 tappe, milleventicinque chilometri e 24.780 metri di dislivello positivo (come salire per cinque volte sul Monte Bianco).
Si comincia subito forte: oggi si sale sull’Etna, tappa a quattro stelle, millesettecento metri di dislivello, tosti, arrivo in salita.
Ma non c’è da spaventarsi: motore e batterie intercambiabili aiutano, e poi ci sono loro, i capitani dei team, quasi dei coach per i partecipanti, campioni come l’iridato Igor Astarloa o il vincitore del Giro d’Italia Damiano Cunego, che un po’ raccontano, un po’ spiegano, a volte spingono.
Al traguardo non si vince niente, tranne il gusto che segue a un’esperienza, appunto, memorabile.
L’inizio
Si comincia forte: oggi sull’Etna, tappa a 4 stelle, millesettecento metri di dislivello