L’omaggio a Beethoven sarà una maratona
Alla Rotonda della Besana trentasei pianisti eseguiranno le sue nove sinfonie
Settantadue mani. Grandi, piccole, giovani, giovanissime, con qualche ruga… Femminili e maschili. 72 mani per due pianoforti, due neri e lucidi «gran coda» Kawai, capaci di esaltare ogni tocco, ogni sfumatura di tutte le 720 dita che li sfioreranno e percuoteranno, alternandosi sulle loro tastiere nel corso di un’inedita maratona Beethoven alla Rotonda della Besana. Spazio circolare di antica eleganza dove domenica 22, dalle 11 alle 19, verranno eseguite, una per ogni ora, le Nove Sinfonie del genio di Bonn, nella trascrizione ottocentesca di Theodor Kirchner per due pianoforti a quattro mani.
«La rarità è proporle tutte di fila, in una staffetta che affiancherà solisti affermati insieme con i loro allievi migliori» spiega Davide Cabassi, ideatore con Antonio Tarallo del progetto, realizzato in collaborazione con Hermès, partner affezionato del festival, a sostegno dei giovani talenti. «In pratica — prosegue il pianista milanese, docente del Conservatorio di Milano — a guidare la singolar tenzone saranno nove nomi celebri del pianismo italiano, ciascuno affiancato da tre suoi studenti selezionati. Nove capitani di nove squadre, ciascuna formata da quattro elementi. Un totale di 36 pianisti alle prese con le Sinfonie beethoveniane, trascritte da Kirchner con scopo divulgativo per diffondere un repertorio imprescindibile quando non esistevano supporti discografici. L’uso della doppia tastiera dava l’opportunità di superare i limiti del singolo esecutore e restituire le Sinfonie nella loro complessità orchestrale, esaltando il discorso contrappuntistico in modo trasparente».
Una sfida all’ultima nota che vedrà impegnati oltre a Cabassi e a Tarallo (che un simile esperimento, ma senza alternanza di maestri, aveva già condotto a Pavia) pianisti come Alfonso Alberti, Maurizio Baglini, Luca Trabucco, Andrea Carcano, Alessandro Marangoni. «Artisti diversi, diverse visioni musicali. Ascoltare le Nove tutte di seguito, ognuna secondo la personale lettura del maestro, sarà un confronto stimolante. Oltre che un banco di prova per gli allievi che, dovendo suonare in formazione da “quartetto”, dovranno fare attenzione agli attacchi».
Esperienze molteplici che domenica confluiranno in quello che può considerarsi un vero happening pianistico, capace di coinvolgere una vasta platea e far incontrare giovani talenti di scuole disparate. «Un ritrovarsi quanto mai necessario dopo il lungo intervallo della pandemia — assicura Cabassi, da 10 anni promotore della Primavera di Baggio, nata per coniugare musica classica e valori sociali —. L’isolamento forzato ha pesato anche dal punto di vista psicologico, tarpando il normale sviluppo dei rapporti umani, creando apprensioni, difficoltà di comunicazione. Questa domenica insieme, all’insegna della musica e dell’amicizia, è forse quel che ci vuole per aiutarli a ripartire».