Carlo al posto di Elisabetta: la prima volta da reggente
«Problemi di mobilità». Il testimone passa all’erede al trono
La regina Elisabetta non ha potuto rivolgere al Parlamento il discorso della corona per motivi di salute. Non accadeva dal 1963, quando fu fermata dalla nascita del principe Edoardo. Il trono è assente. Il seggio della regina è stato rimosso dalla Camera dei Lord: al suo posto, la corona adagiata su un cuscino. Il discorso è stato pronunciato dall’erede al trono, il principe Carlo.
LONDRA Il trono è assente. Il seggio di Elisabetta è stato rimosso dalla Camera dei Lord: al suo posto, c’è solo la corona adagiata su un cuscino. È stata una cerimonia senza precedenti nella storia contemporanea, quella di ieri mattina a Westminster: perché per la prima volta a leggere il Queen’s Speech, il discorso della regina che illustra il programma del governo, non è stata la sovrana bensì l’erede al trono, il principe Carlo. Una svolta che può essere letta come il primo passo verso una Reggenza di fatto.
Elisabetta ha dovuto rinunciare per motivi di salute: «Problemi di mobilità, ha spiegato Buckingham Palace.
Era accaduto solo due volte in passato, quando la regina era incinta rispettivamente di Andrea e Edoardo: ma in quelle occasioni a leggere il discorso era stato il Lord Cancelliere, seguendo un precedente stabilito dalla regina Vittoria (che non amava le cerimonie in Parlamento).
Invece questa volta la sovrana ha deciso diversamente: e ha mandato un segnale preciso chiedendo che il discorso venisse pronunciato dal figlio Carlo, l’erede al trono. Per farlo, si è dovuto ricorrere al «Regency Act», l’Atto sulla Reggenza, in base al quale Elisabetta ha emesso delle Lettere di Patente per delegare le prerogative reali.
C’è un solo richiamo storico e risale a duecento anni fa: quando il Parlamento venne aperto proprio dal Principe Reggente, il futuro Giorgio IV che era subentrato nelle funzioni reali al padre Giorgio III, ormai affetto da demenza. E il secondo decennio dell’Ottocento fu dunque quello della Reggenza, che lasciò un’impronta indelebile anche nella toponomastica di Londra, da Regent Street a Regent’s Park.
Questa volta il passaggio di poteri è stato limitato e temporaneo, ma comunque pieno di significati: e ci si può attendere che da adesso in poi Carlo rimpiazzerà la regina sempre più nelle occasioni ufficiali. Una «coabitazione» dovuta anche al fatto che Elisabetta non abdicherà mai: brucia ancora il trauma di Edoardo VIII e dunque lei rimarrà formalmente sul trono fino alla morte, ma con la sua salute sempre più fragile si rende necessaria una transizione che vedrà Carlo assumere in pratica funzioni di reggente. Sempre che prima o poi non si arrivi a una formalizzazione del suo status, se la sovrana dovesse essere del tutto incapacitata.
Da Buckingham Palace sottolineano che non siamo di fonte a una Reggenza — o almeno non ancora. Ma come ha commentato Catherine Haddon dell’Institute for Government, abbiamo assistito a «un grande momento costituzionale» che verrà visto da molti come l’avvio del trasferimento dei compiti reali: «Il Palazzo sarà stato restio a usare il Regency Act più ampiamente, per tutto ciò che implica. Invece lo stanno applicando in una maniera limitata: ma sarà visto come un momento totemico. Il Discorso della Regina è un precedente di come gestiranno gli eventi futuri».
D’altra parte, Carlo aveva già da tempo cominciato a sostituire la madre nelle cerimonie più importanti, dalla commemorazione dei caduti lo scorso novembre alla messa per il Commonwealth a marzo: una transizione lenta, quasi impercettibile, che ha conosciuto ieri il passaggio determinante.
Altrettanto significativo è che alla cerimonia a Westminster, accanto all’erede al trono, sedessero la moglie Camilla e il figlio William: lei ha visto così consacrato il suo ruolo di prossima regina consorte, mentre il duca di Cambridge rappresenta il futuro e la continuità della casa reale. Uno sguardo lanciato sulla monarchia di domani.
Un grande momento costituzionale: il Discorso della regina è un precedente di come la famiglia reale gestirà gli eventi futuri Catherine Haddon Institute for Government
Solo nel 1959 e nel 1963 Elisabetta aveva disertato la cerimonia perché incinta